Sfratto Famija Arciunesa. Lo Magro: trattati peggio di inquilini morosi
Una raccomandata amara quella che è arrivata nella buchetta della Famija Arciunesa. Anche la storica associazione riccionese, come già successo alle altre ospitate in immobili pubblici, dovrà lasciare i locali che occupava, il primo piano della casa colonica nel parco della Resistenza di Riccione, sfrattata dal comune in attesa del bando che riassegnerà gli spazi. Hanno tempo un mese per liberare di tutto il materiale le stanze. Dopo che la notizia è apparsa sulle pagine odierne de La Voce abbiamo intervistato nella nostra trasmissione Tempo Reale su Radio Icaro-IcaroTv Giuseppe Lo Magro, presidente Famija Arciunesa.
Domani sera l’associazione si riunirà in direttivo e deciderà il da farsi, con la speranza che sia ancora possibile un confronto con l’amministrazione. Lo Magro ammette che l’affitto, 50 euro annui, fosse simbolico, ma è convinto che la Famija Arciunesa, anche per il ruolo che si è ritagliata negli anni in città, meriti un trattamento diverso.
A Tempo Reale (Radio Icaro – Icaro Tv) l’intervista a Giuseppe Lo Magro di Famija Arciunesa
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