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Attualità Economia

I riminesi tornano a far acquisti, ma a rate. Nei primi 2 mesi 2016 + 30,4%

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 7 mar 2016 12:46 ~ ultimo agg. 8 mar 11:46
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Nei primi due mesi del 2016 in provincia di Rimini le richieste di finanziamento per l’acquisto di beni o servizi come elettrodomestici, auto e moto e viaggi è aumentata del 30,4% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il dato, pubblicato dal Sole 24 Ore su elaborazione Eurisc, testimonia un clima di maggiore fiducia da parte delle famiglie. Rimini nella classifica nazionale si posiziona all’ottavo posto per tasso di crescita (seconda in regione dietro Forlì): la media italiana è + 24%. L’importo medio richiesto per quelli che tecnicamente si definiscono finanziamenti finalizzati si attesta nel riminese a 6.069 euro contro una media nazionale di 5.672. In tutto il 2015 i cittadini della provincia di Rimini hanno speso per beni durevoli 315 milioni di euro, con una crescita dell’8,9% rispetto al 2014 (11esima in Italia dove la media è stata +5,9%, primo segno più dopo 5 anni). Ma cosa ha portato a questa impennata? In particolare, spiega il quotidiano economico, il boom si deve al proliferare di offerte a tasso zero specie nel comparto elettronica. Ma non va sottovalutato neppure le richieste per l’acquisto di auto (+27% nel 2015). Nel 50% dei casi la cifra finanziata è di bassa entità (sotto i 5mila euro) e le rate si estendono anche fino a 60 mesi (1 richiesta su 5). Anche se altrettanti pagano entro 12 mesi. Infine l’identikit: le domande di finanziamento arrivano prevalentemente dalla fascia tra i 35 ed i 54 anni ma, rispetto al passato, crescono anche le richieste dai più giovani. A fare da contraltare alla crescita dei prestiti finalizzati c’è però il calo, anche se contenuto, di quelli personali.

“Un ritorno alla propensione alla spesa che registriamo con interesse” – commenta l’assessore Brasini che pure mette in evidenza come al prestito solitamente ricorra chi è in difficoltà. Si tratta comunque, riconosce Brasini, di un ritorno alla crescita dopo due anni di contrazione sul territorio riminese che permette di guardare al futuro con un pizzico di speranza in più.


Il commento dell’assessore al bilancio del comune di Rimini Gian Luca Brasini

“Diciamo che il dato, per definizione, si presta a una doppia interpretazione – commenta l’assessore alle Politiche finanziarie Gian Luca Brasini –. Da una parte ricorre al prestito chi è in difficoltà, ma dall’altra senza dubbio una maggiore propensione alla spesa, specie per beni durevoli, è sintomo di un ritorno a guardare al futuro con un pizzico di speranza in più. Ed è quest’ultimo l’aspetto che emerge con maggiore nitidezza dall’analisi del Sole 24 Ore.

Un ritorno alla propensione della spesa attraverso il prestito da parte delle famiglie – ha proseguito l’assessore Brasini – che registriamo con molto interesse e tra l’altro in controtendenza con la storica “avversione” delle famiglie italiane al ricorso al credito al consumo rispetto per esempio alle famiglie dei paesi anglosassoni. Ripeto è un dato che può essere letto anche negativamente ma un rilevo che dopo due anni di contrazione di questi dati, dovuta all’effetto ‘ritardato’ della crisi economica sul territorio riminese, ci sembra di leggere un segnale di fiducia verso il futuro. Una maggior aspettativa verso una ripresa dell’economia che, seppur ancora a tratti incerta, convince le nostre famiglie a tornare alla spesa programmando nel tempo il pagamento. Ricordo che il paese oggi è in un contesto di indicatori macroeconomici molto vicino alla deflazione e pertanto i consumatori tendono sempre a rimandare gli acquisti ad un momento successivo, dato che vi è la ragionevole probabilità che i prezzi di determinati beni e servizi continuino a scendere.

Questo sentimento di timida fiducia quindi ci rincuora e in parte ne abbiamo percepito la reale consistenza attraverso le numerose manifestazioni di interesse tra i nostri operatori per i progetti del Parco del Mare. Lo sviluppo economico della Città, per diventare concretezza, ha bisogno di una stretta sinergia, di programmazione e d’investimenti, tra pubblico e privato. L’adesione oltre le previsioni al programma è motivata principalmente dalla volontà di guardare al futuro come a un orizzonte possibile di crescita piuttosto che a un grande e incerto interrogativo.”

Nell’analisi del quotidiano economico si evidenzia come le richieste del credito finalizzato siano legate soprattutto all’acquisto di beni o servizi come elettrodomestici, auto, mobili, elettronica di consumo, facilitate dalle molteplici offerte “a tasso zero” delle catene commerciali o dai tassi promozionali per l’acquisto di beni a lungo rimandati dalle famiglie durante la crisi. Questo è stato reso possibile dall’effetto combinato di tassi di interesse in calo vertiginoso e da una politica espansiva della BCE che ha immesso nel sistema bancario europeo un enorme quantitativo di liquidità attraverso il cosiddetto Quantitative Easing.