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Cultura Rimini

"I Maestri e il Tempo": venerdì 18 marzo conferenza dedicata al Tempio Malatestiano

In foto: La Luna nel Tempio Malatestiano
La Luna nel Tempio Malatestiano
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 17 mar 2016 10:07 ~ ultimo agg. 10:09
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“I MAESTRI E IL TEMPO”: VENERDÌ 18 MARZO CONFERENZA DEDICATA AL TEMPIO MALATESTIANO

La tessitura nelle immagini e nella simbologia dell’arte sacra, dall’antichità al contemporaneo, sarà il tema al centro del prossimo appuntamento della rassegna culturale “I Maestri e il tempo. Racconti di donna: simboli, radici, destini”, giunta alla VI edizione.

La nuova conferenza, dal titolo “Concordia Discors. Il Tempio Malatestiano di Rimini, crocevia di umanesimi”, si terrà domani, venerdì 18 marzo 2016, alle ore 17,30 a Palazzo Buonadrata (corso D’Augusto 62), durante la quale interverrà Elena Filippi, Filosofa e storica dell’arte della Kueser Akademie für Europäische Geistesgeschichte*.

“L’Umanesimo – spiega la Prof.ssa Elena Filippi fiorì nel contesto di una volontà di confronto, di dialogo e di discussione. Per usare un topos oraziano, fu una concordia discors, un’armonia di opposti: nord-sud, sacro-profano, teoria-prassi. Merito altissimo di questa età dello spirito fu accettare i luoghi della contraddizione, per tendere quindi a dar loro una trama armonica. Nord e Sud, tuttavia, affrontano la questione percorrendo vie diverse.

Il Rinasci­mento italiano affonda le sue radici nel platonismo, in cui domina una contrapposizione fra una norma ideale e la realtà di cui possiamo fare esperienza, accidentale. L’arte riproduce il fenomeno contingente, ma con l’obiettivo di suggerire l’ideale normativo. Il moto dall’individuo al­l’uni­versale anima anche la prospettiva pittorica. L’estetica che ne deriva va sotto il nome di concinnitas. Per altra via ci arriva la ars nova fiam­minga, una cultura visuale permeata di “fatticità”, di analisi del qui ed ora, poiché alla dimensione dell’ideale si attinge – giusta Occam – solo per fede. Le principali vie d’incontro fra queste due tradizioni passano per l’opera del filosofo e cardinale Cusano (1401-1464).

La concinnitas albertiana trova un parallelo nell’idea della coincidenza degli opposti, motivo centrale nella filosofia cusaniana. I due mantengono vivo anche l’interesse per la dimensione speculativa della musica, secondo la teoria pitagorica di una bellezza numerabile. Il numerus è gravido di traslati simbolici, a partire dal contesto biblico.

Anche il progetto del Tempio Malatestiano di Rimini – conclude la Prof.ssa Filippi – si basa su questi rapporti musicali; più in generale, è mirabile espressione di una concordia discors, non da ultimo nel modo in cui Alberti seppe affrontare le preesistenze”.

Elena Filippi dell’Accademia Cusana per la Storia delle Idee in Europa, docente universitario di Storia dell’Arte, è indubbiamente una delle voci più nuove ed efficaci sul tema dell’intreccio tra i fondamenti storico-artistici, estetici e filosofici del nostro Tempio Malatestiano.
Autrice di oltre 250 pubblicazioni in diverse lingue (tra cui 7 monografie), ha pubblicato recentemente un importantissimo volume dedicato alla lettura filosofica dell’opera di Dürer: Denken durch Bilder.
Elena Filippi ha recentemente curato un’edizione italiana di un libro, di cui è coautrice, dedicato a problemi di metodologia intorno alla Madonna Sistina di Raffaello (Aracne, Roma 2013). Le sue ricerche insistono principalmente su temi di cultura visuale tra la fine del Medioevo e la prima età moderna, fonti e metodologia dell’arte (Umanesimo e fine Ottocento-primo Novecento), tra cui in particolare spicca l´interesse per il dialogo della cultura artistica a cavaliere delle Alpi nel contesto della circolazione della trattatistica rinascimentale.

Durante i convegni della VI edizione de “I Maestri e il Tempo”, sarà in mostra l’opera “San Giovanni Battista fanciullo”, realizzata da Guido Cagnacci tra il 1637 e il 1640 e acquistata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini nel 2003, che non la esponeva al pubblico da 12 anni.

La nuova stagione della rassegna di arte e cultura è a cura dello storico e critico dell’arte Alessandro Giovanardi ed è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini con il patrocinio dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna.

L’ingresso alla conferenza è libero.