Indietro
menu
Attualità Rimini

Il Canile comunale Cerni nel 2015 ha trovato nuova casa a 71 cani

In foto: il logo del canile
il logo del canile
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 3 mar 2016 13:22 ~ ultimo agg. 14:39
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Al 31 dicembre erano 117 gli animali ospiti del canile comunale Cerni di Rimini, con 65 cani e 52 gatti. Nel 2015 sono stati 339 i cani accolti dalla struttura di via San Salvatore, di cui 253 restituiti ai legittimi proprietari. Dieci invece sono stati accolti a seguito di rinuncia alla proprietà, che, così come per gli abbandoni, avvengono spesso a causa di trasferimenti improvvisi, grave crisi economica, mancanza di spazi. Importante anche la risposta delle famiglie e dei cittadini riminesi: sono 71 i cani che nel 2015 hanno trovato una nuova casa. Il “Cerni” si occupa anche della popolazione felina che vive libera sul territorio riminese, provvedendo al controllo delle colonie, alla cura dei gatti randagi e alla realizzazione del programma di sterilizzazione annuale promosso dall’ASL. Nel 2015 sono stati ben 160 i felini affidati a coloro che avevano fatto domanda.

All’attività del canile si affianca l’azione di controllo affidata alle guardie zoofile e al personale comunale, in particolare sulle modalità di custodia degli animali di affezione: nel 2015 sono stati effettuati 478 controlli nei parchi e sulle aree e vie pubbliche su singole situazioni segnalate dai cittadini. Si ricorda infine che i cani iscritti all’anagrafe canina di Rimini, al 31 dicembre, erano 17.254.
Il canile comunale si trova in via San Salvatore 32 (tel. 0541 730730 – email: canilestefanocerni@gmail.com) ed è aperto da lunedì a sabato dalle 9 alle 12, il mercoledì e sabato anche dalle 15 alle 17.

E dal canile arrivano anche alcune storie. La vita di Mars è iniziata in salita. Proveniente dal sud d’Italia, è arrivato al canile di Rimini in condizioni disperate: investito da un’auto dopo essere scappato, aveva il femore rotto, era affetto da leishmaniosi ma soprattutto era terrorizzato dal mondo. Aveva timore di qualsiasi contatto umano e di entrare in relazione con gli altri animali. Dopo oltre un anno di cure, tra medicine e amore, Mars è tornato a vivere e ha trovato sulla sua strada una famiglia eccezionale, che lo ha ricoperto di attenzioni e che ora lo porta con sé ovunque, che si tratti di andare al ristorante o in vacanza.
Quella di Mars è una delle tante storie a lieto fine che passano dal canile Stefano Cerni di Rimini, così come sono tanti i racconti di maltrattamenti, di animali abbandonati per egoismo o a cui si è rinunciato, magari anche con dolore, per l’impossibilità di potersene prendere cura.

“Quando i cani arrivano da noi sono sempre reduci da traumi – spiegano gli operatori del ‘Cerni’ – l’abbandono è un dolore forte e gli animali hanno bisogno di tempo per trovare un equilibrio e abituarsi alla dimensione del canile”. Un lavoro delicato, che dà i suoi frutti: come per Ringo, un pastore tedesco meticcio reduce da maltrattamenti, che per 5 anni ha vissuto in una cuccia, uscendo solo il minimo indispensabile. Arrivato al canile, dopo un primo mese di ‘solitudine’ e grazie alle cure degli operatori, Ringo ha cominciato a giocare con gli altri animali, scoprendo che le mani umane sanno regalare coccole e non solo botte.

Dall’assessore Jamil Sadegholvaad un ringraziamento per il lavoro che gli operatori “portano avanti quotidianamente con passione e devozione. Un impegno condotto in silenzio che consente di salvare dalla morte e dall’abbandono centinaia di animali ogni anno”.