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Attualità Rimini

Al Museo di Rimini nascerà il Laboratorio Aperto

In foto: il Museo di Rimini
il Museo di Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 22 mar 2016 14:13 ~ ultimo agg. 14:17
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Con l’approvazione del progetto preliminare, sarà il terzo piano dell’Ala Moderna del Museo a ospitare il nuovo spazio urbano del Laboratorio aperto, parte della proposta della Città di Rimini per dare attuazione alle strategie e agli obiettivi previsti dal Por-Fesr regionale 2014 – 2020 e, in particolare, a quelli previsti dall’ ”Asse 6: città intelligenti, sostenibili in attuazione dell’Agenda urbana”, la cui dotazione complessiva ammonta a 30 milioni di euro di cui tre destinati a Rimini e nel cui contesto è proprio prevista la realizzazione di “Laboratori Aperti”.

Gli spazi dedicati al Laboratorio Aperto saranno collocati al piano terzo dell’Ala Moderna. Questo piano è raggiungibile dai due ingressi tramite un corpo scala ed un ascensore che garantisce l’accessibilità e fruibilità dei luoghi proposti anche a persone con ridotta mobilità. Nello stesso piano sono presenti servizi igienici dotati di bagni per disabili. La realizzazione della scala di sicurezza esterna, garantirà l’utilizzo dell’intera struttura nel rispetto della normativa di prevenzione incendi.
La scelta progettuale elaborata dai tecnici comunali prevede che gli spazi del terzo piano vengano distribuiti per realizzare spazi co-working e di lavoro collaborativo, spazi per meeting, uno spazio per gestione di momenti di aggregazione o assembleari con una capienza di circa 50 persone, spazi LAbs Space da dedicare alla sperimentazione di tecnologie e software dotati di tavoli per il lavoro collaborativo e di strumentazione per la presentazione di informazioni, due spazi per riunioni e meeting. Saranno i tre Labs Space e i due spazi per riunioni e meeting ad essere collegati al terrazzo di circa 89 metri quadrati, da cui è visibile l’invaso del fiume con il ponte di Tiberio e si domina il giardino del museo nel quale possono essere realizzate eventuali attività aggiuntive del laboratorio
Oltre ai lavori più tradizionali sulla struttura (pavimentazione interna, porte, tinteggiatura interna, ecc.) con l’intervento approvato sarà implementata, attraverso il cablaggio della rete dati, la dotazione tecnologica degli impianti a servizio dei locali -laboratorio polifunzionali. La struttura sarà inoltre dotata di una nuova scala di emergenza, nonché completato l’ingresso su via Cavalieri.
Il costo del progetto approvato, inserito nell’annualità 2016 del programma triennale, ammonta a 400.000 euro.

“Il laboratorio aperto – sottolinea l’assessore Irina Imola, responsabile delle attività legate alla innovazione – porta a compimento la strategia della amministrazione sull’agenda digitale locale che è iniziata, nel 2013, con l’ adesione a MADLER (il modello partecipato delle agende digitali in Emilia Romagna) ed è proseguita con l’adozione, nel 2014, del proprio piano partecipato di azione sui temi dell’alfabetizzazione digitale, dei dati aperti al servizio della smartcity, delle nuove forme di comunicazione social per la partecipazione e la promozione del territorio, fino ad arrivare alla presentazione, nel 2015, del progetto legato all’asse 6 del POR FESR che vede nella creazione del laboratorio aperto l’intervento più innovativo.
Il laboratorio – spiega l’assessore – sarà il luogo in cui naturalmente confluiranno i progetti dell’agenda digitale e si elaboreranno ulteriori azioni innovative per la riqualificazione dei beni culturali e per il potenziamento della qualità della vita e del benessere di cittadini e turisti. Il digitale all’interno di questa strategia è lo strumento fondamentale il cui fine ultimo è quello di mettere al centro di tutti i progetti il miglioramento della qualità della vita delle persone che, per crescere, non può far a meno del coinvolgimento della comunità cittadina degli innovatori.”

Spiega l’Amministrazione Comunale: il laboratorio aperto si caratterizza, sulla scorta delle esperienze fatte in realtà avanzate degli Stati uniti e dell’Europa, come il contesto ideale in cui l’innovazione sociale (makers, fablab, igers e altre community innovative) incontrano le istituzioni e le imprese, un posto in cui si può liberamente sperimentare e divulgare l’innovazione a vantaggio di tutti. Giustamente la strategia regionale, però, impone regole che obbligano questa attività di base a concretizzarsi in prodotti e servizi innovativi. Esempi concreti di queste attività ci sono anche in Italia, nei laboratori sparsi un po’ in tutta la penisola vengono realizzati sistemi avanzati per il monitoraggio ambientale e per il risparmio energetico, sensori connessi ad internet, ma anche sistemi per lo sviluppo e la diffusione d prodotti e applicazioni ICT per la promozione turistica.