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Blog/Commenti Tecnologia

Video verticali: altro che pigrizia, è una strategia di marketing!

di Serena Saporito   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 2 feb 2016 09:48 ~ ultimo agg. 3 feb 11:10
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Quelli a 360 gradi sono stati la grande novità del 2015, ma già da alcuni anni c’è un altro attributo “geometrico” che sta caratterizzando i video: sempre più spesso vengono prodotti “verticali”.

Sempre di più infatti vediamo girare in rete filmati fatti col telefonino, tenendolo in verticale.
La notizia ora è che questa modalità di lavoro sta iniziando a condizionare sempre di più i professionisti del video. Per farli apparire al meglio sul mobile, infatti, i video vengono prodotti in “verticale” anche dai maker, che fino a poco tempo fa storcevano il naso di fronte al proliferare di filmati girati col cellulare e che poi, messi sul computer desktop o sul televisiore o caricati sui social, appaiono con le bande nere ai lati…

Qualcosa pare cambiato per sempre. Forse non è un caso che uno piuttosto esperto di cinema come Sean Penn, quando si è trovato a intervistare per la rivista Rolling Stone il trafficante di droga messicano El Chapo, catturato poi a inizio gennaio, sulla cui vita l’attore e regista voleva fare un film, abbia girato il video a supporto dell’articolo con un cellulare! Non solo, ma tenendolo in verticale!

Per i comuni mortali, più semplicemente, “il verticalismo” è una questione di risparmio di tempo e di pigrizia: gli smartphone sono fatti per essere tenuti così e girarli è un’operazione quasi innaturale. Secondo Aol (America on Line) specializzata nel campo della ricerca su web e sviluppo software, la visualizzazione verticale “scuoterà il settore video nel 2016” e gli esperti di video marketing stanno ottimizzando i formati per venire incontro a questa tendenza, accresciuta dalle applicazioni social. Attualmente, la visualizzazione di video in verticale rappresenta quasi un terzo del tempo totale passato sugli schermi.

Il dibattito, naturalmente, “scuote” anche i nostri video maker, nelle pause caffè davanti alla macchinetta aziendale, quando ci scambiamo impressioni e informazioni sul mondo della telecamera e dintorni. Se la performance del caro vecchio Sean li ha indispettiti (“dimostra questa paradossale predisposizione nel fare video da parte di tutti, e dire che lui fa cinema!”) sono però consapevoli che lavorando sempre più spesso a produzioni per il mobile, il verticale ha un suo senso.
Uno dei nostri registi, Diego Zicchetti, mi ha ricordato che il video in verticale è stato molto usato già in passato nel settore della moda, con le riprese della passerella fatte in verticale, e poi con teleschermi girati di 90 gradi nei negozi di abbigliamento per proiettare le sfilate e mostrare le persone dalla testa ai piedi in ogni dettaglio. E mi ha fatto capire le implicazioni ulteriori che in futuro l’uso dei cellulari avrà sul mondo video.

L’evoluzione dei video “tecnici” sarà rappresentata dai filmati realizzati per la realtà aumentata: video, sulla storia di monumenti e luoghi, per esempio, che si aprono agli occhi dei visitatori dopo aver puntato il cellulare su quei monumenti. Alcune amministrazioni pubbliche si sono già attivate per fornire questo servizio ai turisti, per i quali insomma i telefonini saranno sempre più irrinunciabili: non solo per scattare foto e girare video verticali.