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Politica Regione

Sensoli interroga su conflitto interessi Lisi. Il vicesindaco: accuse politiche, giustizia si è espressa

In foto: La Lisi e la Sensoli
La Lisi e la Sensoli
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 15 feb 2016 17:35 ~ ultimo agg. 17:52
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Il Movimento 5 Stelle torna a sollevare l’ipotesi del conflitto di interesse per il vicesindaco di Rimini Gloria Lisi. La diretta interessata respinge al mittente. Il consigliere regionale Raffaella Sensoli chiede che la Giunta regionale, “in coerenza con l’obiettivo di superare ed evitare concretamente conflitti di interessi fra funzioni pubbliche di governo e interessi di parte, proponga al Consiglio delle autonomie locali (Cal) l’adozione di orientamenti o raccomandazioni per la composizione delle giunte che, nella piena autonomia delle autonomie locali (valore da preservare sempre, anche rispetto ai poteri economici del territorio), individuino come soluzione impropria e come worst practice (peggiore pratica) l’assunzione di incarichi esecutivi da parte di chi negli ultimi tre anni ha ricoperto incarichi amministrativi di vertice nei soggetti economici possibili beneficiari delle attività specifiche dei singoli assessorati”.

La Sensoli si sofferma sul caso specifico della Lisi: “Le imprese cooperative nelle quali l’attuale vicesindaca di Rimini e assessore al Welfare ha rivestito ruoli di vertice fino a pochi giorni prima della nomina amministrativa avrebbero ricevuto risorse consistenti dal Comune: ‘Eucrante’ per circa 93.000 euro, la cooperativa ‘Madonna della Carità’ oltre 850.000 euro (comprendendo anche le risorse ministeriali assegnate tramite il Comune, come nel caso degli interventi per i richiedenti asilo)”.

Un esempio, rimarca Sensoli, “della grande attenzione nei confronti di Eucrante è rappresentato dalla recentissima vicenda dell’individuazione di questa cooperativa come assegnataria del progetto ‘Accompagnamento all’abitare’, a seguito di una procedura in cui è stata presentata un’unica proposta, per questa operazione è stata stanziata una somma di 30.000 euro su capitolo del bilancio comunale”.

La Lisi replica partendo dai contenuti tecnici: “nel 2011 coloro i quali si erano rivolti a un giudice sulla stessa questione si sono visti respinti il ricorso, con in aggiunta il pagamento delle spese processuali.
Se qualcuno, chiunque, ha dei dubbi sulla correttezza delle procedure, che altro non sono che bandi ad evidenza pubblica, può rivolgersi alle autorità preposte per i chiarimenti del caso”.

Poi quelli politici: “Sono abituata a questo genere di ‘iniziative politiche’ che altro non vogliono fare che gettare fango su persone e associazioni. So che in prossimità della campagna elettorale chi si muove con questi ‘metodi’ intensificherà l’attività. Non mi faccio spaventare o intimorire da chi non si farebbe scrupolo per i propri interessi di passare sopra ad associazioni che da decenni operano nel campo del sociale, a sostegno dei più deboli, come è ad esempio Madonna della Carità. D’altro canto non mi scandalizzo perché ci sono passata sin dalle prime settimane del mio mandato nell’amministrazione comunale, ottenendo giustizia da gli unici organismi delegati a erogarla. Figuriamoci se mi fa qualche effetto l’iniziativa a scoppio ritardato di una consigliera, evidentemente già in campagna elettorale, ‘megafono del giorno’ per conto terzi, ignara del lavoro e della storia di istituzioni che sono lì ad aiutare chi è in difficoltà da molto prima che nascessi io o lei. E entrambe non siamo adolescenti, mi pare…”