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Politica Rimini

Renzi (FdI). Su valorizzazione anfiteatro romano manca volontà politica

In foto: l'anfiteatro
l'anfiteatro
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 25 feb 2016 17:20 ~ ultimo agg. 17:22
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Sulla valorizzazione dell’anfiteatro romano di Rimini resta un muro. A lamentarlo è il consigliere di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi che, come ultimo atto di una battaglia iniziata nel 1944, si è visto respingere nell’ultima seduta del Consiglio una mozione nella quale chiede al Sindaco e alla Giunta Comunale di “attuare le previsioni del PRG vigente e recepite nel PSC-RUE, completare gli scavi e valorizzare i resti archeologici di epoca romana attraverso la demolizione degli edifici soprastanti; Individuare un’area adeguata per il trasferimento dell’Asilo Svizzero, a 70 anni dal suo insediamento, che doveva essere “provvisorio” sull’area archeologica dell’anfiteatro romano, programmando i tempi di attuazione e individuando il reperimento delle risorse finanziarie per tale operazione”.

E se oggi la risposta del Sindaco Gnassi è che “l’Asilo Svizzero non si tocca”, per Renzi si ritorna indietro di 16 anni rispetto al 27.7.2000 quando il Consiglio Comunale, “approvò all’unanimità la precedente mia Mozione di trasferire l’Asilo Svizzero in un’altra area, per consentire la ripresa degli scavi e riportare alla luce la parte interrata dell’anfiteatro”.

 

L’anfiteatro fu parzialmente riportato alla luce già negli scavi tra il 1926 e il 1939, ma Renzi ripercorre la mancata volontà di valorizzarlo “Fino ai giorni nostri, quando la Giunta Gnassi, ad un anno dal suo insediamento, con la delibera del 13.11.2012 ha destinato l’area dell’Anfiteatro di mq. 6.711 a scopi sociali con affidamento al settore politiche giovanili e servizi sociali”.

“Non è un caso che il Sindaco Gnassi non abbia mai detto una parola sull’importanza storica dell’Anfiteatro, su questa testimonianza rilevante della storia romana di Rimini come l’Arco di Augusto, il Ponte di Tiberio, la Domus del Chirurgo, sull’interesse mondiale che susciterebbe una campagna di scavi per riportare alla luce il nostro Anfiteatro romano, risalente al II° sec. D.C., uno dei pochissimi in opera esclusivamente laterizia, ampio quasi come il Colosseo, sul naturale richiamo turistico e ritorno di immagine che avrebbe la città. Per questa operazione, senza dubbio, ci sarebbero i fondi comunitari europei, non mancherebbero gli sponsor istituzionali e privati (vedi restauro del Colosseo), oltre a destinare una quota dei proventi dall’imposta di soggiorno (oggi 7 milioni)”.

Per Renzi “E’ ora di riconoscere che l’Anfiteatro e l’Asilo italo svizzero sono due strutture contestualmente inconciliabili, che il CEIS si può trasferire in un’area più adeguata dell’attuale, con la ricostruzione eco-compatibile del villaggio, per continuare la sua attività educativa e per dare respiro a tutta la struttura originaria dell’Anfiteatro. Non è più sostenibile “ il Ceis non è trasferibile”, quando altre Istituzioni della Città, come ad esempio l’Asilo Baldini fondato nel 1847, cento anni prima del Ceis, hanno cambiato da decenni sede senza venire meno al loro ruolo sociale ed educativo”.