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Cronaca Rimini

Operazione 'Kebab 2': PM contro lo spaccio in tutta la città: 87 misure cautelari

In foto: Gli arresti (Adriapress)
Gli arresti (Adriapress)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 9 feb 2016 09:50 ~ ultimo agg. 10 feb 17:59
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87 misure cautelari eseguite (45 in carcere). 13 le denunce, stralciata la posizione di un minorenne. 115 in totale gli uomini impiegati questa mattina dalla Polizia Municipale di Rimini che dopo un lavoro di mesi ha portato a termine il secondo capitolo dell’Operazione Kebab Connection. Un’attività partita a ridosso della prima fase. Lo spaccio emerso nell’ambito delle indagini interessava tutto il territorio comunale ed era diviso in zone: dal Centro a Bellariva gestito da cittadini tunisini della zona di Tunisi, da Bellariva a Miramare da tunisini della regione di Sfax, tra San Giuliano e Viserba da nordafricani di varia provenienza. Tre gruppi che, pur agendo in maniera autonoma, mantenevano comunque tra loro dei rapporti di scambio della droga o degli stessi acquirenti, ed erano stati in grado di allargare l’attività di spaccio anche alle provincie di Ravenna e Forlì – Cesena. Tra i punti di riferimento dello spaccio c’erano parchi cittadini, le cabine della zona a mare ma anche l’ex bar Arcobaleno in Corso d’Augusto: al piano superiore gli spacciatori preparavano e vendevano lo stupefacente.

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L’indagine ha visto 69 linee intercettate con oltre 50.000 conversazioni telefoniche raccolte, 60.000 ore di registrazione audio, 3.000 ore di registrazione con video telecamere, 3.000 ore ascolto audio, 14 sequestri amministrativi, 10 arresti in flagranza, si è svolta sotto il coordinamento del Procuratore della Repubblica Paolo Giovagnoli e Marino Cerioni, Sostituto Procuratore della Repubblica. Molti dei soggetti coinvolti nella seconda fase agivano con la complicità di personaggi coinvolti nella prima.

Gli indagati in diversi casi usufruivano della dimora delle compagne o, per la maggior parte, di strutture ricettive quali residence e alberghi che periodicamente cambiavano per rendere più difficoltoso il rintraccio. Come ricoveri venivano utilizzate anche strutture abbandonate, come ex colonie o ex alberghi o l’ex pizzeria al sottopasso tra stazione e grattacielo.

Col provvedimento è stata disposta la custodia cautelare in carcere per 45 indagati (36 tunisini, 6 marocchini, 1 italiano, 1 palestinese, 1 albanese; in maggioranza già destinatari dello stesso provvedimento due anni fa); l’obbligo di dimora e divieto di uscire dalla abitazione nelle ore serali e notturne per 14 indagati (11 italiani, di cui 4 donne , e 3 albanesi); il divieto di dimora nel territorio provinciale per 27 indagati (in prevalenza marocchini e tunisini), l’obbligo di firma presso la Stazione Carabinieri per una indagata (italiana). 13 inoltre le denunce a piede libero e un minore deferito alla Procura della Repubblica per i minorenni, che portano così a 101 i soggetti complessivamente coinvolti dall’operazione “Kebab 2”.

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Si tratta della ‘seconda puntata’ dell’operazione ‘Kebab Connection’, l’operazione di polizia giudiziaria che portò all’arresto di 53 spacciatori nel dicembre del 2013. La piazza privilegiata dello spaccio era Borgo Marina. L’operazione vide impegnati 106 operatori tra ufficiali e agenti di Pm che portarono in carcere, a conclusione delle indagini condotte dagli operatori della Polizia municipale di Rimini sullo spaccio nella zona di Borgo Marina, quasi tutti gli indiziati oltre alla chiusura di due locali commerciali per la vendita di kebab. Un risultato straordinario raggiunto grazie a un’attività d’indagine sul campo in cui ebbero un ruolo fondamentale delle telecamere posizionate nelle zone di spaccio. Da lì si ricavarono 43.200 ore di registrazione video e 9500 di registrazioni ambientali audio, oltre 640 episodi di spaccio ripresi fornendo la base per l’emissione dei provvedimenti giudiziari nei confronti di 35 cittadini tunisini, 7 del Marocco, 2 del Senegal, 4 del Bangladesh e, uno ciascuno, d’Egitto, Polonia, Pakistan, Romania, Palestina.

L’operazione ebbe portata nazionale.