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Maceratese-Rimini, "Un Baio di voti" e "Un Baio di consigli"

In foto: Al 23' pt Colombi porta in vantaggio la Maceratese (Sportube)
Al 23' pt Colombi porta in vantaggio la Maceratese (Sportube)
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 7 feb 2016 21:49 ~ ultimo agg. 8 feb 12:09
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MACERATESE-RIMINI, “UN BAIO DI VOTI”

IL MIGLIORE: SAPUCCI
Volendo a tutti i costi trovare una nota positiva, uno squarcio di luce dentro l’oscurità accecante, trovo confortante l’ingresso dell’unico riminese di questa “grigia” rosa. Purtoppo non si tratta di un rilievo tecnico. Il nostro Matteo gioca poco più di venti minuti, toccando sì e no tre/quattro palloni in tutto. Ma è l’unico giocatore prodotto dal nostro vivaio (Varutti è un caso diverso) e questo basta per dargli quel senso di prospettiva che per il resto pare proprio non esserci davvero. Già averne altri come lui sarebbe stato non solo coerente con i programmi a suo tempo dichiarati, ma anche con quella che ritengo l’unica strategia possibile per fare calcio senza grosse disponibilità economiche, garantendosi al contempo una continuità, ossia valorizzare i giovani, soprattutto quelli fatti in casa.
Per il resto, della partita con la Maceratese salvo la buona personalità di Di Molfetta, il volitivo ingresso di Albertini e veramente poco altro.

IL PEGGIORE: CARCURO
Anche qui non ne faccio un discorso tecnico o tattico. Il malcapitato Davide non fa peggio di tanti altri compari di sventura con addosso la storica maglia del Dopolavoro Ferroviario (consentitemi la nota “velatamente” ironica). Ma l’ex Pro Patria è l’emblema di quello che avrebbe dovuto essere un mercato di rafforzamento ed invece, complice la lunga serie di infortuni, consegna per il momento alla sempre più complicata corsa salvezza del Rimini una squadra ampiamente inferiore a quella tanto denigrata dell’inizio stagione con Mister Pane.
Nelle intenzioni iniziali di Acori dovrebbe essere, insieme ad Esposito, il motore della nostra azione. Il risultato è uno sterile giro palla ai due all’ora, pochissime verticalizzazioni e zero invenzioni.
Trotterella a centrocampo e quando gli capita la rarità di un buon pallone al limite dell’area, lascia partire un terra-aria imbarazzante. Il carente stato di forma e la desuetudine al ritmo partita contraddistinguono lui quanto in generale il resto dei nuovi arrivi.
Faranno in tempo ad essere utili alla causa?

“UN BAIO DI CONSIGLI A…”

I GIOCATORI
Sentire Pedrelli e Signorini nel dopogara dire che: “è ora di darsi una svegliata e cominciare a correre” potrebbe fare anche piacere. Ma ho il timore che più che una sana e dovuta autocritica, siamo arrivati allo “scaricabarile”.
E questo sarebbe il pericolo peggiore perché sarebbe il segno che si è imboccata la via senza ritorno del lassismo e del “non è colpa mia”.
Lasciamo stare i concetti di “gruppo” e “squadra”, che al momento sembrano completamente alieni a questi giocatori. Ma è possibile che qualcuno o più di qualcuno si sia già arreso o non abbia più la voglia oppure la forza di lottare per uscire da questa situazione?
Dove si trovano le giuste motivazioni se non innanzitutto dentro a se stessi?! C’è qualcuno che se la sente di prendersi la responsabilità di provare a prendere per mano gli altri e tirarci fuori tutti da questa situazione?
Siamo ormai giunti all'”Adesso o mai più”!

ACORI
I risultati sembrano parlare chiaro, l’effetto Acori è già svanito? O meglio quello sulla piazza, perché in effetti sulla squadra non c’è proprio stato, o magari (speriamo) non ancora. Nelle prime quattro giornate il confronto è addirittura impietoso: 2 punti contro i 7 dell’andata.
Tanti in città si chiedono cosa possa aver spinto il Mister ad accettare l’enorme azzardo di un ritorno che rischia di macchiare un passato fulgido ed indelebile. E giù a sentenziare che era ormai l’ultima spiaggia o che probabilmente si è lasciato incantare da chissà quali promesse. Probabile anche che in tutto questo forse un po’ di verità ci sia. Ma è importante capire che ora tutto questo non ci porta da nessuna parte. Voglio continuare a credere che Leo possa essere la persona giusta. Tutto sembra volgere al peggio: infortuni, cifra tecnica dei giocatori, situazione societaria ed ambientale. Se anche questa volta Leo indovinasse il modo di uscirne vincitore, in centro bisognerà trovare spazio per la sua statua fra Paolo V° e Giulio Cesare…

Baio