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Si licenziano per accudire figli. Sensoli: Regione intervenga

repertorio

Sono 232 le mamme riminesi con un bimbo sotto i 3 anni che nel 2015 si sono licenziate per accudire i figli. La consigliera regionale del M5S Raffaella Sensoli chiede, con una interrogazione, alla Regione di intervenire per fermare “il preoccupante trend che riguarda le donne costrette a lasciare il proprio posto di lavoro per motivi familiari,a causa della estrema difficoltà di conciliare le esigenze, i tempi ed i carichi familiari con le esigenze, i tempi ed i carichi di lavoro“.

La Sensoli richiama anche il cartello esposto su un negozio di Ferrara con cui si cercava una commessa “libera da impegni familiari”.

Nella provincia di Rimini, contrassegnata già da un più basso tasso di occupazione femminile (52,2% contro una media regionale pari al 59,1%), nel 2015 sono state registrate 232 dimissioni convalidate dalla Direzione Territoriale del Lavoro a lavoratrici con figli fino a tre anni, 146 dei quali hanno riguardato abbandoni nel primo anno di vita del bambino.  “In 76 casi è determinante l’incompatibilità tra gli orari di lavoro e la cura del figlio e per assenza di parenti per assistenza e sostegno, mentre per 19 casi le dimissioni sono arrivate per mancata concessione di part-time e orari più flessibili – aggiunge Raffaella Sensoli -. I settori economici più coinvolti siano quelli delle attività commerciali (138) e dei servizi (73), seguiti, a grande distanza, dall’industria (16)”.

Tra le proposte avanzate dalla consigliera regionale del M5S e contenute nella interrogazione c’è quella di una rimodulazione dei servizi educativi per l’infanzia e la Tagesmutter. “Ripensare orari d’apertura, calendario e costi di questi servizi crediamo sia un aspetto non più rimandabile, così come bisognerebbe prendere in considerazione l’introduzione di nuove forme di servizi che si basano sulla partecipazione attiva delle famiglie, anche mediante il sistema della Tagesmutter largamente in uso nei paesi mittleuropei, ovvero con nidi e micronidi familiari.”.