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La Rimini romana in prima serata sul Tg2

la Domus del Chirurgo

Un servizio sull’edizione delle 20.30 del Tg2 per raccontare la Rimini romana. Dall’Arco d’Augusto a Porta Montanara e l’Anfiteatro, fino alla Domus del Chirurgo e i recenti ritrovamenti nel cantiere del Galli in una città “dove si scava ancora”.

Un bella promozione in prima serata, con suggestive immagini di una Rimini che non è solo mare. Anche se nel passaggio sul ponte di Tiberio, dove si sottolinea che il ponte è ancora oggi un importante snodo viario dove passano le auto, lo spot è più per gli ingegneri e costruttori romani che per la Rimini attuale, fino a oggi incapace di trovare un’alternativa per sgravare del traffico un monumento bimillenario.

Il filmato dello speciale del TG dedicato alla ‘Rimini Romana’ montato sui social del Comune di Rimini ieri sera oggi a metà giornata aveva oltre 42mila visualizzazioni, 1.070 condivisioni e quasi 600 “mi piace”. E il sindaco Gnassi apre la riflessione alle potenzialità future della Rimini romana: “Le future aperture dei giacimenti archeologici rinvenuti e ‘protetti’ durante i lavori di restauro del teatro Galli e della casa del Cinema; l’obiettivo della pedonalizzazione del Ponte di Tiberio; gli interventi di modernizzazione e miglioramento della fruizione di Domus del Chirurgo e spazi museali; il ripristino alla funzione originaria degli spazi tra Castelsismondo e Teatro; vanno a completare un quadro che, nel futuro, amplierà la dimensione turistica di Rimini al di là del classico brand sempreverde del balneare”. Punto di lancio di questi contenuti sarà in particolare il “visitor center” all’ex sede del Consiglio Provinciale in Corso d’Augusto, uno spazio museale “capace di immergere il visitatore fisicamente nell’atmosfera del’epoca romana, attraverso tecnologia modernissima”.

Un nuovo assetto per Rimini ma non solo: “Un sistema museale completo, a ‘rappresentare’ una città a quel punto più sensibilizzata alle potenzialità della storia e dell’arte, per rilanciare alla grande le ambizioni di turismo culturale, agganciabili con più forza al sistema museale diffuso nei paesi dell’area collinare, su cui Provincia e Comune battono da tempo”.

Il video del servizio