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Politica Rimini

Amministrative. Linda Gemmani si chiama fuori: non intendo candidarmi

In foto: Linda Gemmani
Linda Gemmani
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 1 feb 2016 13:52 ~ ultimo agg. 2 feb 10:12
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Non sarà Linda Gemmani a guidare il centrodestra alle amministrative 2016. L’imprenditrice, indicata da molti come candidata vicina alla lista Civica Progetto Rimini, lo rende noto con alcune dichiarazioni affidate ad un comunicato stampa. Pur dicendosi lusingata auspica che i pressanti tentativi di convincerla cessino e conferma di voler continuare a fare l’imprenditrice.

“Molti amici, in questo periodo, mi hanno – scrive la Gemmani – sollecitato un impegno personale in occasione delle prossime elezioni amministrative della nostra città. Sono molto lusingata per il forte consenso intorno al mio nome  ma non posso non ribadire che sono un imprenditore e desidero continuare ad esserlo, convinta tra l’altro che anche esercitando bene la mia professione penso di poter contribuire allo sviluppo del nostro territorio. Mi auguro quindi che i numerosi quanto pressanti tentavi di trovare la mia disponibilità si fermino di fronte ai miei improrogabili ed irrinunciabili impegni personali e professionali che non mi  consentono di accettare nessuna forma di candidatura alle prossime Elezioni. Auguro al futuro sindaco di Rimini ogni successo nell’interesse di Rimini e dei riminesi.”

Natale Arcuri, coordinatore di Progetto Rimini, esprime a stretto giro il rammarico per il fallimento dei tentativi di arrivare a una candidatura unica del centrodestra. Lamentando chi non ha voluto accettare passi indietro in nome di una candidatura condivisa: “Ormai è chiaro, il tentativo di mettere insieme una forte e coesa coalizione delle forze moderate e del centrodestra, sembra destinato, dopo una promettente quanto aleatoria intenzione, ad un fallimento. Dispiace vedere come i faticosi tentativi di riannodare le diverse anime e i diversi soggetti si siano infranti sul muro del pressapochismo politico di chi pensa di poter da solo interpretare un ruolo centrale e decisivo. C’erano certamente alcune perplessità e molte incognite da superare. E sarebbe stato necessario mettere a “sistema” tutta una serie di reciproci condizionamenti. Ma questo era il meno. Visto che la forza di ogni coalizione è proprio la capacità di tenere insieme, facendone un unicum, tutte le sue diverse spinte. Ma c’è stato chi ha preferito il gioco della parti, i distinguo e le garanzie. Un modo come un altro per boicottare il percorso di aggregazione su un unico candidato e minarne l’esito”.

E ora per il centrodestra al “punto e a capo”, come titola Arcuri, si fa difficile: “Va da sé che ogni difficile candidatura unitaria vivrà da adesso in poi due evidenti debolezze. Sarà allo stesso tempo frutto di una condizione di necessità ed espressione di un malessere già evidente al suo interno. Come Progetto Rimini abbiamo tentato di dare il nostro contributo per costruire una colazione vincente, con un candidato vincente. Esserci quasi riusciti è stato già di per sé un miracolo. Non aver avuto la possibilità di consolidarne la proposta e il progetto e renderli oltre che plausibili, definitivamente concreti lascia in tutti noi l’amaro in bocca. La speranza che ci rimane è che sia le forze politiche di centrodestra sia le probabili liste civiche sappiano uscire dall’alveo della mera autoreferenzialità , sappiano spogliarsi delle saccenti vesti di strateghi della politica e percorrere il cammino di una seria consapevolezza politica e di una maggiore assunzione di responsabilità”.