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Ambiente Provincia

Rifiuti e inceneritori. L'incontro di "Rimini per l'ambiente"

In foto: l'impianto di Raibano
l'impianto di Raibano
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 17 feb 2016 15:04
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Si è parlato in particolare di gestione dei rifiuti e termovalorizzatori nell’incontro promosso lunedì sera dal Gruppo “Rimini per l’ambiente” nato all’interno del PD. Tra gli ospiti il consigliere regionale Pruccoli, l’ex assessore forlivese Alberto Bellini (dimissionario per divergenze sulla dismissione dell’inceneritore) e il sindaco di Misano Stefano Giannini nella sua veste di responsabile riminese di Atersir. L’ex sindaco e oncologo Alberto Ravaioli ha parlato dei rischi per la salute: limitati quelli derivanti dai moderni termovalorizzatori rispetto a quelli del traffico. Massimo Fusini della CGIL ha posto l’attenzione sulle tariffe per i cittadini.  Il Gruppo elaborerà proposte da sottoporre al candidato Andrea Gnassi. Rilevando, a margine, l’assenza di consiglieri comunali alla serata.


 

Il resoconto a cura di “Rimini per l’Ambiente”

(Quasi) tutti d’accordo lunedì 15 al secondo incontro promosso dal Gruppo RIMINI per l’AMBIENTE nel e intorno al Pd, dedicato al Futuro prossimo venturo: rifiuti, raccolta e trattamento. Se non esattamente sulle modalità intraprese e i tempi, certamente sulle finalità: avviarsi alla dismissione degli inceneritori e giungere – è possibile e giustamente utopistico così come richiede l’ambientalismo autentico – al riciclo del 99%. La Regione sta lavorando e conferendo una propria lettura della legge Sblocca-Italia che invece avrebbe permesso in Emilia-Romagna l’utilizzo dei termovalorizzatori anche con rifiuti provenienti da fuori regione. La nostra Assemblea regionale non lo permetterà – ci ha rassicurato Giorgio Prüccoli. Non a caso la legge – ci ha detto – è denominata “legge Forlì” il cui ispiratore è stato l’allora assessore all’ambiente della giunta Balzani, Alberto Bellini, docente Università di Bologna, ieri sera tra i relatori al Circolo Pd Tre Martiri. Che però ha lasciato l’incarico per il disaccordo con i tempi e metodi della dismissione e con il rapporto troppo monopolistico con Hera: “L’obiettivo che la Regione E-R avrebbe dovuto darsi è di separare la raccolta dallo smaltimento, come raccomandato dall’Antitrust: più mercato e concorrenza. A parere del prof. Bellini sono troppi i termovalorizzatori in regione, da otto avrebbero dovuto ridursi a tre.

Il consigliere regionale Giorgio Pruccoli ha esposto l’orientamento al quale si ispira la legge regionale sull’economia circolare dei rifiuti: ulteriore riduzione dell’indifferenziato, riuso e applicazione di una tariffa puntuale e premiante per il cittadino virtuoso. I dati della raccolta differenziata sono già molto positivi: la provincia di Rimini e la Regione Emilia-Romagna hanno un andamento virtuoso che sarà ulteriormente incrementato. Stefano Giannini, Atersir, ha affermato che nessuno avrebbe scommesso, nel 2004, prima ancora che Raibano si dotasse della nuova terza linea tecnologicamente avanzata a basso impatto ambientale, che già da due anni, possiamo permetterci di non conferire più alcun rifiuto indifferenziato in discarica. La polemica su San Marino significa ancora questo, non dirottare a Sogliano l’indifferenziato proveniente dalla Repubblica perché le discariche rappresentano per l’ambiente un pericolo molto più grande dei termovalorizzatori”.

Alberto Ravaioli, oncologo, già primario e sindaco di Rimini lo ha confermato e ha ribadito che i maggiori pericoli per la salute derivano dalle polveri sottili provenienti della mobilità su ruote e dal riscaldamento domestico, mentre al termovalorizzatore sono attribuibili percentuali di poco superiori allo zero. Massimo Fusini ha evidenziato la necessità che vi sia una riduzione della tariffa per i cittadini che fanno una corretta raccolta differenziata e che i processi di dismissione dei termovalorizzatori e l’eventuale cambiamento delle modalità di raccolta non significhino riduzione delle opportunità di lavoro. Si è poi rimarcata la necessità che il volume di pakaging e imballaggi utilizzato nell’industria va assolutamente ridotto: un metodo efficace affinché avvenga è che i costi del suo smaltimento i comuni li facciano sostenere a chi li produce anziché gravarli sulla tassa dei rifiuti dei consumatori finali. Infine alcuni interventi di ambientalisti hanno fatto notare quanto sia importante promuovere e sensibilizzare sulla raccolta “porta a porta” nelle comunità cittadine, così come in tanti comuni virtuosi è già avvenuto con ottimi risultati. Non può che essere questa la modalità per educarsi alla corretta diversificazione del rifiuto insieme ad una comunicazione capillare rispetto alle differenti fasce di popolazione.

Una sintesi sommaria di un livello di ragionamento più complesso. La democrazia partecipata del Partito Democratico consentirà la presentazione e l’assunzione delle proposte scaturite dal Gruppo al candidato Andrea Gnassi affinché, se lo ritiene, possa adottarle per il suo programma alle prossime amministrative. Prossimamente il gruppo promuoverà un approfondimento sul TURISMO SOSTENIBILE in riferimento alla forte antropizzazione che numeri così importanti creano in Emilia-Romagna e in particolare a Rimini, al quale è già invitata LEGAMBIENTE E-R che recentemente ha pubblicato il dossier Mal’Aria (dalla emergenza PM10 “RIMINI per l’AMBIENTE” si è costituito). E’ possibile conciliare i numeri e il rispetto del territorio ospite e del suo ambiente? Garantendo residenti, cityusers e ospiti alla qualità della natura e della vita, principale motivazione nella scelta del luogo di vacanza? Noi crediamo di sì e Rimini potrà e dovrà dimostrarlo. Manuela Fabbri, Giorgia Bellucci, Lucio Gobbi (coordinatori del gruppo Rimini per l’Ambiente)

NB: Un ringraziamento a tutti i partecipanti. In particolare ad Alberto Bellini che per la seconda volta in un mese ci ha generosamente raggiunti da Forlì. Nessun consigliere comunale di Rimini (invece) era presente, purtroppo, e non è possibile non notarlo.