Casa Madiba Network commenta il respingimento da parte del Riesame della richiesta del dissequestro del Villino Ricci. Non ci si aspettava niente di diverso, spiegano gli attivisti, ma la richiesta è stata avanzata “perchè noi crediamo nella fondatezza dell’esperienza del Villino Ricci e vogliamo avviare al più presto un percorso pubblico perchè un luogo in cui si è sperimentata l’accoglienza degna, pratiche di mutualismo come il Guardaroba Solidale Madiba, spazi di democrazia radicale e confronto (come in occasione della morte di Lamberto al Cocoricò o della vicenda del Coconuts…), a cui si è dato risposta al disagio abitativo di 20 homeless della città, sia nuovamente restituito a chi l’ha valorizzato ed ha un progetto di riqualificazione e rigenerazione da avviare che non prevede lo spreco di ingenti risorse economiche come il settore lavori pubblici del Comune ha preventivato”.
Altra richiesta, “che sia avviata una mappatura di tutti i luoghi pubblici abbandonati e valorizzata una pratica istituente di riconoscimento delle pratiche autogestite e autorganizzate di rigenerazione degli spazi come quelle che pratichiamo e come avvenuto recentemente a Napoli con regolamento per gli usi civici approvato dalla giunta De Magistris”.
“ll Comune di Rimini deve predisporre gli strumenti affinchè si riconoscano la dignità economica, sociale e politica del mutualismo e delle forme di autogoverno e autogestione. La stessa cosa vale anche per l’esperienza della Casa Andrea Gallo (Don) che a metà aprile, da convenzione, dovrebbe concludersi. In via De Warthema si sta sperimentando un nuovo welfare che cancella le diseguaglianze e le ingiustizie e sta restituendo dignità a 40 homeless della città. Attraverso percorsi partecipati e di riqualificazione urbana vogliamo incidere sulle politiche sociali e sovvertire il presente fatto di povertà, patto di stabilità e legaritarismo amministrativo”