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Attualità Provincia

Rimini 48esima nella classifica di Italia Oggi. Gnassi: indagini efficaci?

di Maurizio Ceccarini   
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lun 28 dic 2015 09:52 ~ ultimo agg. 29 dic 10:25
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Dopo il Sole 24 Ore, come da tradizione a fine anno arriva anche la classifica sulla qualità della vita nei capoluoghi italiani del quotidiano economico Italia Oggi. L’indagine è stata curata dal dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche dell’Università La Sapienza di Roma. Ma, al di là dell’indiscutibile competenza di chi le redige, questo tipo di graduatorie ogni anno lasciano inevitabilmente qualche perplessità.

A Rimini per il momento la ruota non c’è più, in rimessa per manutenzioni. Ma a fa salire e scendere i riminesi ci pensano le classifiche dei quotidiani economici: 22esima, e in risalita, per il Sole 24 Ore. 48esima, e in discesa di quattro posizioni, per Italia Oggi. La notizia brutta, e non è una novità, arriva dal capitolo sicurezza (stilato su dati istat del 2013) dove Rimini soffia il poco invidiabile primato a Milano. Due le sottocategorie che vedono Rimini al primo posto in negativo: furti non in appartamento e scippi e borseggi. E’ seconda, dietro Milano, per reati contro il patrimonio.

Nel dettaglio degli altri capitoli, lieve miglioramento per il disagio sociale: dal 99° al 94° posto, indietro per affari e lavoro (dal 49esimo al 57esimo posto; parecchio indietro il sistema salute (dal 69esimo al 93esimo posto). Il balzo in avanti più significativo è quello del tenore di vita, dal 54esimo al 22esimo posto. Stabile i capitoli tempo libero, dove Rimini resta al secondo posto dopo Siena, e ambiente. Sfogliando le sottograduatorie, a Rimini cessano 8,47 imprese ogni 100 attive (dati 2014): solo Pordenone e Palermo vanno peggio. Solo Pisa produce più rifiuti urbani, ma anche qui incide il dato turistico: dato parzialmente compensato da un 18° esimo posto nella differenziata. Rimini è quinta per densità di sportelli bancari, terza per strutture dedicate al turismo e prima per alberghi e palestre. Il sindaco Gnassi preferisce sottolineare la schizofrenia di queste classifiche citando i paradossi di Milano, seconda per il Sole 24 Ore e 49°per Italia Oggi, e Roma, 16esima e 69esima. Così come il crollo del sistema salute proprio oggi che i parametri della sanità riminese sono in crescita. Leggendo le postille si scopre che i dati del capitolo salute sono per lo più del 2010 con qualche voce del 2012. Dati accurati, ma non proprio aggiornati.

La ricerca del quotidiano economico, elaborata in collaborazione con La Sapienza di Roma evidenzia come in generale si viva meglio nella città piccole. Le metropoli sono tutte, a parte Milano che è 49esima, dopo il 50esimo posto. Tra queste anche Bologna che è 61esima.

Trento è ormai la capolista da cinque anni. Bolzano conferma il secondo posto dell’anno scorso. Così come le ultime tre province, Enna, Medio-Campidano e Carbonia-Iglesias, sono le stesse del 2014.

Tra le province romagnole un buon 22esimo posto per Forlì-Cesena (18esima nel 2014), Ravenna è invece 58esima (55esima nel 2014).


L’intervento di Andrea Gnassi:

L’avevo detto solo sette giorni fa: per un medico il paziente è in via di guarigione, per l’altro le sue condizioni si stanno aggravando. E’ il valzer, la giostra delle classifiche, per le quali una volta sei in cima e l’altra sei a picco. La conferma arriva guardando il report sulla qualità della vita di Italia Oggi, pubblicato ad una settimana esatta dall’analisi del Sole 24 ore. A prendere fino in fondo scrupolosamente tutte queste statistiche si corre il rischio di perdere la bussola, tentando di districarsi tra saliscendi e altalene di parametri che finiscono per dare esiti spesso opposti. Confrontando le varie indagini si scoprono infatti incongruenze difficilmente spiegabili. Prendiamo Milano: una settimana fa veniva data al secondo posto, per Italia Oggi è invece 49esima, con tredici posizioni in meno rispetto all’anno scorso. Stesso discorso per Roma: sedicesima per il primo parere, 69esima per il giornale concorrente. Rimini viene classificata al 48esimo posto nella graduatoria di Italia Oggi, proprio prima di Milano, in calo di sole quattro posizioni rispetto al 2014, mentre per il ‘Sole’ eravamo dati 23esimi e in risalita, quindi nelle top 25 d’Italia.

Dunque, chi ha ragione e chi ha torto? Agli statistici e analisti l’ardua sentenza, anche se cresce la tentazione di domandarsi quanto efficaci e significativi siano questi strumenti di indagine nel loro sforzo di restituire una fotografia credibile di una realtà complessa e un po’ sfuggente. Per quanto riguarda il nostro territorio, dando un’occhiata ai diversi indicatori, compaiono i soliti leit motiv, come l’ormai annosa distorsione dei numeri relativi a sicurezza e ordine pubblico, che non tiene conto delle cosiddetta correzione turistica dovuta ai 17 milioni di presenze che contiamo sul nostro territorio, trascinandoci puntualmente nel fondo della classifica; oppure il primato nel tempo libero, grazie alla tenuta delle nostra industria turistica, dalle strutture alberghiere ai servizi di ristorazione, fino alle palestre.

Così se andiamo un po’ nel dettaglio dell’indagine, scopriamo che mentre in provincia di Rimini miglioriamo quanto a disagio sociale, passando dal 99° posto del 2014 al 94° di quest’anno, retrocediamo in tema di affari e lavoro (dal 49° posto del 2014 al 57° posto del 2015); crolliamo un po’ inspiegabilmente quanto a sistema salute (dal 69° posto al 93°, proprio oggi che tutti i parametri della sanità riminese sono in miglioramento), ci impenniamo gaiamente per tenore di vita, passando dal 54° posto del 2014 al 22° posto di quest’anno. Stallo su ambiente (dal 76° posto del 2014 al 77° del 2015) e criminalità (dal 109° del 2014 al 110° del 2015): una sostanziale invarianza che un po’ – statisticamente, probabilisticamente, stocasticamente – ci rassicura. Andrebbe rammentato ancora una volta che Rimini e provincia, per la sua dimensione turistica, andrebbero ‘pesate’ diversamente, che i molti reati denunciati denotano anche un alto senso civico dei riminesi e che…. Tante altre cose che puntualmente diciamo ogni anno e che magari chi legge si è stancato di sentire ripetere. Lungi dal voler accogliere con un’alzata di spalle i risultati di indagini condotte seriamente, resta che la realtà si fa ingabbiare come le farfalle, che volan via tra una sbarra e l’altra.