Indietro
menu
Attualità Rimini

Emergenza abitativa. La Lisi incontra il Paz: 40% bilancio dedicato al welfare

In foto: Gloria Lisi, vicesindaco di Rimini
Gloria Lisi, vicesindaco di Rimini
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
ven 4 dic 2015 17:51 ~ ultimo agg. 5 dic 09:55
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Seimila persone in condizioni di vulnerabilità sono ospitate nelle strutture a carico del Comune di Rimini. Lo ha spiegato questa mattina il vicesindaco di Rimini Gloria Lisi (che ha la delega alla protezione sociale) ad una delegazione del Laboratorio Paz e di Casa Madiba Network in un incontro dedicato all’emergenza abitativa. La Lisi ha ricordato che oltre il 40% del bilancio comunale è destinato a welfare e protezione sociale e, solo nel 2014, ha visto impiegate risorse per più di 40 milioni di euro. 23 invece i milioni spesi negli ultimi dieci anni per alloggi di edilizia residenziale pubblica o a canone calmierato e 278mila quelli investiti negli ultimi mesi per tre nuovi alloggi da destinare ai servizi di emergenza abitativa che arrivano quota 50. Il vicesindaco ha anche anticipato che nei prossimi giorni saranno illustrate una serie di proposte da sottoporre al terzo settore e all’associazionismo, che dovrebbero allargare l’area d’intervento sul sociale a Rimini.

Un incontro per confrontarsi in maniera costruttiva – è stato il commento di Gloria Lisi, Vicesindaco del Comune di Rimini con delega alla protezione sociale – sulle tematiche dell’inclusione sociale e delle nuove povertà. Tematiche ci vedono fortemente impegnati nei servizi e nelle risorse a garanzia della massima protezione sociale, anche  attraverso l’apertura al terzo settore e all’associazionismo in percorsi anche sperimentali di welfare, sempre nel rispetto delle regole e delle leggi. Tra pochi giorni saremo in grado di presentare alcune nuove idee progettuali costruite intorno al concetto di “Rimini comunità solidale”. “L’obiettivo di fondo è costruire e sostenere una rete di comunità solidale che Rimini ha già nel suo dna e alla quale stiamo lavorando per metterla in rete e potenziarne gli effetti sociali, in un ottica di collaborazione virtuosa tra istituzioni, associazionismo e civismo solidale”.