Shalabayeva: il Questore Improta interrogato a Perugia. Domani il caso torna in Parlamento

Il questore di Rimini Maurizio Improta è stato interrogato per diverse ore ieri a Perugia nell’ambito dell’inchiesta sul caso di Alma Shalabayeva. La procura di Perugia sta indagando otto persone per il caso dell’espulsione della moglie e della figlia (di sei anni all’epoca dei fatti), dell’ex oligarca dissidente kazako Muktar Abliazov. All’epoca dei fatti, Improta era a capo dell’ufficio Immigrazione romano.

Le accuse sono di sequestro di persona e falso ideologico, e in questi giorni gli inquirenti perugini stanno interrogando gli indagati per chiarire cosa è successo in quelle 67 ore che hanno portato prima all’irruzione della polizia nella villa di Casal Palocco per prelevare Shalabayeva e figlia per poi espellerle verso il Kazakistan.
Improta (l’interrogatorio è stato secretato), ha portato con sé una grande quantità di documenti per chiarire la cronologia degli eventi e rivendicare la correttezza del proprio operato. Ci sarebbe un documento che proverebbe che la comunicazione sull’identità di Alma Shalabayeva sarebbe stata mandata dal suo ufficio a quello Ponte Galeria, e quindi alla Questura prima dell’udienza di convalida del trattenimento al Cie. Un tassello che sarà centrale nello sviluppo delle indagini, dal momento che buona parte del caso nasce proprio per una questione di documenti e passaporti ritenuti più o meno falsi.

Gli otto avvisi di garanzia sono indirizzati, tra gli altri, al giudice di pace in servizio al Cie di Ponte Galeria Stefania Lavore, all’attuale capo dello Sco Renato Cortese.
Il Ministro dell’interno Angelino Alfano, domani, 4 dicembre, dovrà rispondere in parlamento all’interpellanza urgente del Movimento 5 Stelle che chiede di definire chi e come ha impartito ordini durante quei tre giorni di fine maggio del 2013.