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Attualità Regione

Violenza sulle donne: in 195 nel 2014 al centro Rompi il Silenzio

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 23 nov 2015 17:35 ~ ultimo agg. 17:35
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195 donne accolte lo scorso anni dal centro Rompi Il Silenzio (97 italiane e 55 straniere), di cui 173 avevano subito violenza. In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza alle donne che si celebra il 25 novembre, in regione sono stati presentati i dati sulla violenza in Emilia-Romagna e le attività dei centri antiviolenza. In totale sono 3.301 le donne seguite dai centri antiviolenza del Coordinamento regionale, di queste 2796 si sono rivolte ai centri fra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2014 (erano 2403 nel 2013), mentre 505 continuano percorsi iniziati negli scorsi anni. 2978 hanno subito violenza, tra queste 1563 sono italiane (64,3%) e 868 straniere (35,7%). In Emilia-Romagna 4 donne sono state vittime di feminicidio nel 2014, cui si sommano 6 tentati delitti (115 sono stati i casi a livello nazionale).

La regione ha ripartito nel 2015 1,2 milioni di euro tra i Comuni sedi di case e centri antiviolenza: sia per finanziare o ampliare servizi già operativi (854 mila euro) sia per sostenere l’apertura di nuovi centri o case rifugio (346 mila euro).

“Per combattere questo fenomeno – spiega l’assessore regionale Emma Petitti – abbiamo messo in campo una rete che riunisce le istituzioni, i servizi socio-sanitari dei Comuni, le associazioni, le forze dell’ordine e stiamo lavorando anche sull’aspetto fondamentale dell’educazione e dell’informazione. Così come va avanti il lavoro per il piano regionale contro la violenza alle donne, che a breve presenteremo, e che servirà a consolidare il sistema dei centri antiviolenza territoriali, a sostenere la prevenzione e a istituire un monitoraggio costante attraverso il nuovo osservatorio regionale”.

Quest’anno il 25 novembre sarà all’insegna dell’informazione, dell’educazione e dell’attenzione alle giovani generazioni perché il rispetto si impara fin dai banchi di scuola e perché la cultura è un elemento imprescindibile per contrastare gli atti di violenza e discriminazione. Il tema sarà al centro del convegno “Primo passo: educare”, promosso dall’assessorato regionale alle Pari opportunità della Regione e dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna per celebrare la giornata, affiancato da una campagna “Ma l’amore non c’entra”, raccontata via web e con uno striscione esposto per alcuni giorni all’ingresso della sede della Regione.