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Un ricordo di Simone Parma di Ivan Innocenti (Associazione Luca Coscioni)

In foto: Simone Parma
Simone Parma
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 5 nov 2015 12:37 ~ ultimo agg. 12:39
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Ivan Innocenti, del Consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni, traccia un ricordo di Simone Parma, spentosi all’alba di mercoledì 4 novembre. L’Associazione Luca Coscioni è stata una delle prime realtà ad appoggiare la campagna “Firmo quindi sono” per la firma digitale di chi ne è fisicamente impedito nei documenti burocratici, promossa dal 36enne riminese, affetto da distrofia muscolare.

“È un anno che conosco Simone.
Il nostro sodalizio è iniziato proprio per la limitazione alla sua vita indipendente, la negazione di poter firmare il suo documento di identità personale. Ci siamo incontrati proprio un anno fa per definire quali azioni si potevano mettere in campo per portare la questione alle istituzioni.

Ho avuto la fortuna di condividere e apprezzare il suo grande senso civico e la coscienza di rivendicare un diritto non per se stesso ma per l’intera comunità. In questa battaglia, di cui è ricordato come autorevole promotore, fin da subito ha avuto il supporto di quanti già prima di lui avevano subito questa discriminazione.

Ha dimostrato grande capacità di coinvolgimento operativo e di meravigliosa creatività nel disegnare il logo della iniziativa simbolo della libertà desiderata. La presenza di numerosi intervenuti alla conferenza stampa di presentazione “Firmo, quindi sono”, suo felice slogan, ha visto la partecipazione di Mina Welby e Mario Riccio e l’adesione di Alessandro Frezzato, Irina Imola, Fabio Pazzaglia, Ileana Argentin, Tiziano Arlotti, Giulia Sarti. A testimonianza della capacità di coinvolgimento trasversale.

Le occasioni operative in cui si agiva insieme sono sempre state accompagnate dalla gioia dell’avvenimento e nonostante i lunghi preparativi, lunghi e difficoltosi “rituali” quotidiani che la sua condizione gli imponeva, la sua disponibilità era sempre accompagnata da gradevole loquacità e da condivisione. Le testimonianze video che ha rilasciato sono frutto di grande suo sforzo personale e preparazione.

Mi pervade una grande tristezza e impotenza ora. Lo sperato successo a cui si lavorava non potrà essere più condiviso con Simone. Un anno è passato, poca cosa per l’elaborazione di una legge, ma per qualcuno la differenza tra poterne beneficiare oppure no. Mi porta a riflette sulle urgenze di chi richiede e rivendica un diritto e dei tempi per riconoscerlo che spesso sono i tempi utili proprio per negarlo.

Il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche è un altro grande diritto negato nel nostro paese. Obbligo di legge dal 1986 vede la pressoché totalità dei comini italiani inadempienti. Anche Rimini, la città di Simone.

Conserverò un felice ricordo di Simone e della avventura che mi è stato permesso di condividere con lui. Avventura umana personale e civile che auguro possa contribuire ad una vita migliore per tutti noi.

Ciao Simone!

Ivan”