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Ambiente Ecomondo 2015

6 motivi per i quali recuperare gli imballaggi conviene

In foto: 6 motivi per i quali recuperare imballaggi, conviene
6 motivi per i quali recuperare imballaggi, conviene
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mer 4 nov 2015 10:00 ~ ultimo agg. 13:57
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Ad Ecomondo ci si rende conto che ciò che abbiamo immaginato come futuro migliore è in realtà presente. A Rimini Fiera economia e ambiente vanno a braccetto per far crescere il Paese. Chiunque disgiunge il fare impresa da una connotazione di sostenibilità ambientale è condannato ai margini”.

A dirlo è stato il Ministro per l’Ambiente, Gian Luca Galletti che aprendo i lavori di Ecomondo 2015 ha posto l’accento sui molti aspetti della green economy e delle sostenibilità delle attività economiche.

Negli anni molte cose sono cambiate. Basta guardare ai dati relativi al recupero delle quote dei rifiuti d’imballaggi, diffusi attraverso il Rapporto di Sostenibilità Conai.

Il 2014 è stato un anno d’oro su questo fronte: 9,2 milioni di tonnellate di alluminio, acciaio, carta, legno, plastica e vetro sono stai recuperati. Si tratta del 77% delle quote immesse al consumo.

Un trend in crescita. Infatti se nel 1998 2 imballaggi su 3 finivano in discarica, oggi solo 2 su 10 vanno persi.

Grazie al recupero degli imballaggi nel 2014 si è evitato il consumo di 3,3 milioni di tonnellate di materia prima, un +10% rispetto al 2013.

6 motivi per i quali recuperare gli imballaggi conviene,
nel 2014 abbiamo evitato di produrre:

1,2 miliardi di bottiglie in vetro da 0,75 litri
300 milioni di risme di carta in formato A4
30 milioni di pallet in legno
8 miliardi di flaconi di detersivo in PET
1 miliardo di lattine da 33cl in alluminio
l’equivalente in peso di 665 treni Frecciarossa (ETR 1000) per l’acciaio.

Notevole il risparmio economico. 891 sono i milioni di euro risparmiati, calcolati sul: valore della materia prima seconda generata (355 milioni); valore economico dell’energia prodotta (51 milioni); indotto economico generato dalla filiera (485 milioni). A queste cifre si aggiungono ulteriori 102 milioni di euro di benefici diretti, ossia relativi al valore dell’anidride carbonica non emessa.