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Politica Rimini

PSC, svolta o occasione persa? Il dibattito prosegue fuori dall'aula

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 7 nov 2015 08:22 ~ ultimo agg. 08:29
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A due giorni dal voto in Consigllio il PSC continua a far discutere. Gioenzo Renzi (FdI), oltre a mettere in dubbio la capacità del piano di dare nuovi indirizzi urbanistici, invita a riflettere sulle tempistiche prima di cedere agli entusiasmi: “Serviranno gli ultimi mesi di fine mandato del Sindaco Gnassi per l’approvazione definitiva del PSC e del RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio), e almeno i prossimi due anni 2016 -2017 con la nuova Amministrazione per approvare il POC (Piano Operativo Comunale). Salvo imprevisti, saranno necessari 10 anni per l’approvazione dei nuovi strumenti urbanistici PSC-RUE e POC , costati tra consulenti e tecnici ben oltre un milione di euro, per mandare in pensione il vecchio Piano Regolatore del 1999. Le cause del trascorrere di tanto tempo sono state indubbiamente le incertezze del Sindaco sull’approvazione o riadozione del PSC, che ha cercato di aggirare gli strumenti urbanistici adottati con l’escamotage grafico pittorico del Masterplan e con la Variante monca ed inutile al vecchio PRG sui Piani Particolareggiati in attesa di approvazione. Le conseguenze sono state il blocco dell’attività edilizia che ha dovuto fare i conti con la doppia conformità al PRG e al PSC in salvaguardia, ma soprattutto il danno alle imprese, agli studi professionali di progettazione, agli artigiani dell’indotto, che sono stati ignorati nonostante la crisi economica e in particolare del settore immobiliare”.

Dall’opposizione arrivano anche le perplessità di Eraldo Giudici: “Il Sindaco Gnassi aveva due strade: o revocare un PSC da lui stesso, nei fatti, non condiviso, o apportarvi tutte le modifiche che erano necessarie e che poi gli sono state imposte con un risultato finale assai modesto. Sono da rilevare gravi difetti di indirizzo politico, su alcuni temi cruciali, ad esempio la mancanza di prospettive reali per un riuso delle vecchie strutture alberghiere, così come delle strutture industriali ed artigianali che rimangono inutilizzate, o il caso dell’uso dei fabbricati non più agricoli, che possono essere destinabili all’uso civile. In tema di viabilità manca la previsione di un collegamento diretto con il casello autostradale per il traffico proveniente da Via Coriano-Via Montescudo su cui converge anche quello pesante proveniente dalla zona industriale di Faetano di RSM e dalle zone produttive del Corianese. Mancano poli logistici che potrebbero fortemente sostenere lo sviluppo della nostra economia da collocare in prossimità dei caselli autostradali”.

A difendere la validità di piano e percorso è ancora il capogruppo del PD Mattia Morolli insieme a Enrico Piccari, presidente della Commissione Urbanistica: “Si rafforzano ( evitando colate di cemento ) zone vicino al centro come Viserba e Rivabella ( salvaguardando il “parco nord” in zona Sacramora, evitando potenziali 200 nuove palazzine a Rimini nord ) o aree come la Grotta rossa. I 4 anni dalla adozione alla votazione sono stati dedicati nel vedere alcune situazioni ( la crisi del settore edile, che non ha isole felici o di immediata ripresa nel Paese ), nel mettere in campo il Masterplan ( azione prima derisa ma oggi strumento che tutti i maggiori comuni usano per accedere ai finanziamenti europei) e la variante “taglia mattoni”.

Per poi ribadire l’oggettività dei dati: “rispetto al PSC adottato nel 2011 qui c’è un taglio (e dunque un risparmio di suolo consumato) di 102 ettari.
Anche a discutere sui ‘potenziali’ 4 mila nuovi appartamenti in dieci anni (erano 9 mila all’inizio del percorso del PSC) si rischia di prendere un abbaglio visto che anche un occhio inesperto sa che sono i poc a determinare la capacità edificatoria reale; e con un psc così impostato, e con una filosofia amministrativa che ha già prodotto la variante ‘tagli indici’, i poc non potranno che essere ‘a consumo zero’ di territorio”. 

Ma dati ne cita anche Gianluca Tamburini del 5 Stelle.”Il Primo Cittadino afferma che a Rimini è finito il tempo del mattone. Lui lo taglierà tutto”, “E infatti con grande coerenza, la specialità della casa, poche settimane dopo rifila alla città un bel centro commerciale in centro città con contorno di palazzoni di 25 metri”.
“affermano trionfanti che il PSC approvato mercoledì sarà ‘a consumo zero di territorio e un vero ‘ stop al cemento'”. Ma, tabelle alla mano, “I dati ci dicono che nei prossimi 15 anni si potrà cementificare un totale di 174 ettari di territorio (120 campi da calcio, 4000 nuovi alloggi). Di questi 174 ettari ben 86 ettari saranno nuovo consumo del territorio (circa 60 campi da calcio). Territorio attualmente non urbanizzato e libero dal cemento”. 

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