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Polizia ferma 28enne con mannaia. Caritas precisa: indagini e arresto fuori dalla struttura

via Madonna della Scala

Una notizia che rischiava di dare una lettura distorta della collaborazione tra Caritas e forze dell’ordine. Nei giorni scorsi due agenti della Polizia di Rimini, che per qualche giorno si sono finti dei senzatetto, hanno arrestato un immigrato 28enne inosservante al divieto di dimora nel territorio di Rimini: il giovane, al momento dell’arresto, aveva in tasca una mannaia da 30 centimetri. Ma i fatti, arresto compreso, si sono svolti interamente fuori dalla sede della Caritas diocesana e non all’interno, dove gli agenti non sono entrati. Lo specifica il direttore della Caritas diocesana di Rimini don Renzo Gradara: la collaborazione con le forze dell’ordine è massima, ma nel rispetto degli specifici ruoli e competenze.

la mannaia sequestrata dalla Polizia

“Su stampa e organi di informazione locali – ricorda don Renzo – è apparsa la notizia, dopo il comunicato della Polizia, dell’arresto di un immigrato dopo che due poliziotti si erano vestiti da clochard per entrare nel mondo dei senza fissa dimora. Da come sono state pubblicate queste notizie sembrava che l’operazione fosse avvenuta dentro la Caritas: questo è assolutamente falso. Dentro la Caritas la Polizia può venire solo se siamo d’accordo noi. Noi non sapevamo niente di questa operazione tant’è che l’abbiamo appresa dai giornali. Tutto quello che avviene fuori, tutte le indagini e i metodi investigativi non dipendono dalla Caritas e quindi sono azioni assolutamente autonome da parte della Polizia”.

Ma in un contesto di massima collaborazione. “La collaborazione con la Polizia è buona da parte nostra. Noi, anche per legge, dobbiamo far conoscere l’elenco degli ospiti della Caritas e questo lo facciamo regolarmente. Tra l’altro, credo che siamo l’unica Caritas in Italia che passa il vitto ai fermati da parte della Polizia. Quando uno è fermato la Polizia ci chiama e noi prepariamo i pasti. Addirittura anche le coperte: quando uno è fermato in cella le vengono a chiedere alla Caritas.

Come battuta a qualcuno della Polizia ho detto: manca solo che vi passiamo la benzina per le vostre auto poi la collaborazione è piena.  La collaborazione con la Polizia c’è da parte della Caritas, ma assolutamente nell’autonomia e nella divisione dei reali. Noi facciamo il nostro lavoro che è quello di dare da mangiare agli affamati, Loro fanno il loro lavoro facendo rispettare la legge”.

Quindi, ribadisce don Renzo, tutto è avvenuto all’esterno della sede di via Madonna della Scala. “Dentro la struttura la Polizia non è entrata, né per fare le indagini né tanto meno per arrestare la persona che poi è stata fermata e portata, nel rispetto della legge, alla Casa Circondariale. Noi non c’entriamo niente con questa seconda parte”.