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Attualità Rimini

Piano particolareggiato Ex Corial, archiviato procedimento su Gnassi

In foto: Andrea Gnassi
Andrea Gnassi
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 7 nov 2015 15:11 ~ ultimo agg. 8 nov 15:18
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Con provvedimento del 6 novembre, il Giudice per le Indagini Preliminari Fiorella Casadei, ha disposto l’archiviazione del procedimento nei confronti del sindaco Andrea Gnassi, avanzato dalla
società BARBARA srl a seguito della non approvazione del Piano particolareggiato di iniziativa privata ‘ex Corial’.
La società aveva presentato nella precedente legislatura un piano particolareggiato che prevedeva la realizzazione di 32.625 metri quadri di commercio all’ingrosso e 3.375 di commercio al dettaglio. Il piano particolareggiato, dopo una lunga attività istruttoria, è approdato all’esame della giunta nel 2013 periodo nel quale si stava predisponendo l’approvazione della cosiddetta “variante taglia indici”.
Approvata dal Consiglio comunale la variante il Piano Particolareggiato non risultava conforme. Nel 2013 l’Amministrazione comunale assunse e approvò la variante ‘a tutela dell’intero territorio’ e che riguardava pertanto anche gli altri piani urbanistici di iniziativa privata. Contro questa decisione, la società BARBARA ricorse al TAR, vedendo respinto il suo ricorso, e quindi alla Giustizia penale accusando di abuso d’ufficio e omissione d’atti d’ufficio il Sindaco.
Il GIP Fiorella Casadei, cogliendo la proposta del Pubblico Ministero, nelle sue motivazioni ha messo in evidenza come “..la circostanza, riguardante il fatto che non solo il piano particolareggiato
della società BARBARA srl non veniva approvato, rispondeva al preminente interesse di ridurre il carico urbanistico e di consumo del territorio provocato da una eccessiva edificazione’.

Il ‘preminente interesse pubblico, secondo il Pubblico Ministero, esclude il dolo specifico mentre
‘la bocciatura di fatto di tutti i piani non ancora approvati, rende ancor più palese la sussistenza di finalità di pubblico interesse’.
Come analoga sentenza di un anno fa “Queste decisioni della Giustizia non sono solo ottime notizie per l’amministrazione comunale ma soprattutto rafforzano – commenta il sindaco Gnassi – quella stagione nuova che quattro anni fa avevamo aperto a favore della comunità riminese. Con la variante ‘anti cemento’, nel 2013, abbiamo deciso di dare sostanza al rispetto (che non poteva rimanere confinato all’evocazione) di un impegno programmatico preso con i cittadini di Rimini: stop al consumo del territorio. E questo non per un capriccio personale ma leggendo le situazioni e il contesto in atto che costringe a cambiare rapidamente il modello di sviluppo e che non può più essere fondato sul mattone e sulla rendita”.

E, in pieno dibattito PSC, il sindaco non si lascia sfuggire l’occasione dell’affondo citando in particolare l’atteggiamento del Movimento 5 Stelle che all’epoca osteggiò l’approvazione del piano anti cemento, che Gnassi ribattezza “salva Rimini da ulteriore consumo del suolo” paventando sciagure giudiziarie e oggi invece critica il PSC accusandolo di eccesso di previsioni di cemento.

“Domani con il Psc a sviluppo zero, il Rue e il Poc ci saranno interventi e alloggi solo da frazionamenti, riuso e riqualificazione di ambiti già urbanizzati. E’ inutile lanciarsi in mistificazioni, allarmi e profetizzare sciagure, perché la verità sul cemento prima o poi – come dimostra la sentenza di oggi – viene fuori. Infine mi si consenta un ringraziamento: questo nuovo fatto positivo per la comunità riminese va condiviso con i consiglieri che espressero con convinzione il loto voto; e va diviso con i tecnici e i collaboratori dell’amministrazione comunale che, con le loro competenze, hanno permesso agli amministratori di esercitare il proprio ruolo. Che non è quello di passivi spettatori o di semplici notai del passato”.