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Attualità Provincia

Cementificazione, provincia di Rimini in vetta. Gnassi: serve svolta anti-cemento

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 13 nov 2015 13:22
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L‘Emilia Romagna è una delle regioni più cementificate d’Italia e una grossa mano arriva dalla provincia di Rimini, in vetta in regione col 10,3% di suolo consumato. È il dato che emerge nel rapporto Ispra, riferito alla “Carta nazionale del consumo di suolo ad altissima risoluzione” del 2012. Capoluoghi a parte (il comune di Bologna si piazza dodicesimo, con il 22,5% di suolo consumato), una delle aree più cementificate è proprio la Riviera dove il record spetta a Cattolica, che raggiunge il 53,5%, seguita da Riccione (43,5%).
“Al di là della statistica – commenta il sindaco di Rimini e presidente della provincia Andrea Gnassiche non esaurisce la complessità di un discorso che nel caso della costa romagnola ha soprattutto ragioni storiche, emerge chiaramente come si debba assolutamente invertire la logica del consumo di nuovo territorio. Non possiamo continuare a sostenere un modello di sviluppo che mostra tutti i suoi limiti e dunque va sostenuta l’azione culturale e amministrativa anche della Regione Emilia Romagna a rimettere al centro la qualità e non più la quantità. Come Rimini lo abbiamo fatto imprimendo sin da subito una svolta ‘anti cemento’, puntando su riqualificazione e rigenerazione. Ricordo, una per tutti, la variante di salvaguardia ‘taglia indici’ i cui effetti di ridimensionamento delle previsioni urbanistiche acquisite sono stati evidenti e straordinari. Quindi la richiesta congiunta, assieme al sindaco di Cesena, di creare la ‘rete dei Comuni emiliano-romagnoli a consumo zero di territorio’. Infine, la recente approvazione delle controdeduzioni al PSC, che non prevede il consumo di un centimetro di suolo agricolo e che, rispetto all’adozione dello strumento ha restituito 110 all’uso agricolo. Puntare su riqualificazione e rigenerazione è l’unica via per la provincia di Rimini per garantirsi un futuro solido. Chi afferma il contrario, dicendo che solo consumando nuovo suolo si creano ricchezza e occupazione, non solo ‘mente sapendo di mentire’ ma è irrimediabilmente fuori stagione.”