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Attualità Rimini

Allarme carni rosse. Callà (FIPE): niente allarmismi ma tempistica è sospetta

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 2 nov 2015 17:18 ~ ultimo agg. 3 nov 12:24
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Ricerche che ovviamente vanno rispettate anche se non dicono nulla di nuovo. E che, anzi, possono essere un incentivo a una maggiore informazione e sensibilizzazione nei confronti di un consumo di carne corretto e orientato alla qualità. Dal presidente della FIPE Confocmmercio provinciale Gaetano Callà arrivano alcune considerazioni sulle ricerche dell’OMS in tema di carni rosse e lavorate.

A far riflettere, per Callà, è soprattutto la tempistica sospetta del battage mediatico, visto come un attacco al made in italy consacrato dall’Expo. E se voleva essere un assist al consumo di insetti, proprio non c’è gara.

. L’intervista a Gaetano Callà nella trasmissione di Radio Icaro e Icaro Tv TEMPO REALE:


 

L’intervento di Gaetano Callà:

“Certamente non dobbiamo sottovalutare gli esiti di indagini condotte da autorevoli studiosi, tuttavia dobbiamo contestualizzare i dati, a partire dal fatto che in Italia il consumo di carne pro capite è molto al di sotto delle soglie ‘pericolose’ evidenziate negli studi. Il motivo è molto semplice, l’Italia è il Paese della dieta mediterranea, una dieta salutare, equilibrata, che fa della varietà uno dei propri capisaldi.

Non solo. Se spostiamo l’attenzione dalla quantità di carne ingerita alla qualità della stessa, allora capiamo ancora di più come in Italia certi allarmismi siano quanti mai ingiustificati. L’Italia è infatti il Paese dell’eccellenza alimentare, riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Nel nostro Paese la qualità delle lavorazioni delle carni, come degli alimenti in generale, è di altissimo livello e spesso segue regimi ancora più ristretti rispetto ad altri Paesi, ad esempio per ciò che riguarda l’utilizzo di conservanti. L’intera filiera è controllata con grande attenzione in tutti i passaggi, dalla produzione fino alla tavola.

Mi sono confrontato ripetutamente con i colleghi questa settimana e posso dire che la vicenda sta suscitando nella clientela maggiore interesse e attenzione nei confronti di ciò che viene ordinato. Ritengo questo atteggiamento molto positivo e dà la possibilità a noi ristoratori e al nostro personale di informare e consigliare con competenza e professionalità. Come dico sempre ai miei clienti ‘bisogna gustare, non masticare il cibo’, perché i ritmi frenetici di oggi ci spingono purtroppo a considerare con superficialità l’alimentazione, che è invece importantissima per la nostra salute e il nostro benessere.

In tutta questa vicenda ciò che sorprende è la grancassa mediatica che ha accompagnato delle ricerche che, per certi versi, non dicono nulla di nuovo, un battage a tal punto mirato e ben scandito da configurarsi come l’ennesimo attacco al Made in Italy, guarda caso al termine dell’EXPO che aveva sancito – non che ve ne fosse bisogno – la centralità dell’Italia nel presente e nel futuro dell’alimentazione e qualche giorno prima della notizia dell’imminente apertura dell’Unione Europea al consumo di insetti.

A larve, vermi, ragni e altre prelibatezze di questo tipo – chiamatemi all’antica – preferisco il Culatello di Zibello, il Prosciutto di Parma, la Mortadella di Bologna, la Zia ferrarese o le Salsicce di mora romagnola, magari accompagnati da un buon rosso, ancora meglio se dei nostri colli riminesi”