Una barca in piazza Tre Martiri per lanciare il convegno "Il coraggio di essere umani"
Una barca in piazza Tre Martiri, una delle principali di Rimini, città portuale, di marinai e viaggiatori. E’ una barca particolare, costruita con materiale povero. Dentro la barca vestiti, borse, zaini, bottigliette d’acqua, scarpe, sacchetti, oggetti che raccontano di un lungo viaggio, forse finito bene, forse no.
E’ un totem promozionale del convegno “Il coraggio di essere umani”, promosso dalla Papa Giovanni XXIII e che si terrà al Teatro Novelli di Rimini il 30 e 31 ottobre, ma è anche molto di più: è il simbolo di un’umanità in fuga, uomini, donne, bambini che scappano da una morte certa e vanno verso un futuro ignoto, oscuro, affrontando un viaggio pericoloso.
Lasciare le proprie case e partire è una scelta obbligata ma coraggiosa. E, da questa parte del mare, soccorrerle, aprire le porte, accoglierle è altrettanto coraggioso.
Un’umanità che scappa e un’umanità che accoglie: dall’inizio del 2015 circa 600mila persone sono state costrette ad attraversare la rotta del Mediterraneo e a rischiare la vita per raggiungere l’Europa. Più di 3mila persone sono morte in questo viaggio pericoloso. La maggior parte sono persone che provengono dalla Siria, dall’Iraq e dall’Afghanistan. Sono profondamente traumatizzate dalle violenze subite, fisicamente e psicologicamente esauste. Hanno bisogno di tutto.
“E’ per questo che non dobbiamo mollare adesso – è l’appello degli organizzatori del convegno -, che dobbiamo unire le forze in un’azione di solidarietà forte e incisiva, che dobbiamo avere coraggio”.