Indietro
menu
Attualità Rimini

Parco del mare. Gnassi: fermento e attivismo dagli imprenditori

In foto: un rendering
un rendering
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 29 ott 2015 13:07 ~ ultimo agg. 30 ott 10:43
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min Visualizzazioni 1.642
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Anche se per i numeri ufficiali ci sarà da aspettare, in quanto per le manifestazioni di interesse c’è ancora un mese di tempo, la risposta ricevuta dal bando del Parco del mare permette al sindaco Gnassi di parlare già di “boom di richieste e interesse” per l’alto numero di richieste di informazioni e di incontri con i tecnici comunali propedeutici alla presentazione delle proposte formali, venuto nella stragrande maggioranza dagli imprenditori riminesi. Sono stati almeno un centinaio nell’ultimo mese i colloqui e le prese di contatto da parte di singoli o gruppi proprietari e gestori di strutture ricettive, operatori balneari e esercenti con gli uffici preposti per approfondire i dettagli e le possibilità date dal bando per la riqualificazione del lungomare, da piazzale Boscovich a Miramare. Da questi incontri il sindaco Gnassi trae già alcuni elementi da evidenziare.

“C’è la volontà diffusa, da parte dei privati, di investire e di investire su progetti dalla qualità molto alta e innovativa. In questo senso scaturisce dalle tantissime ‘prese di contatto’ come sia stato ben interpretato lo spirito del bando per il Parco del Mare, che non vuole essere una semplice ‘ordinaria manutenzione’; In questo senso la filosofia di modificare il waterfront riminese come enorme area del ‘ben essere’, coinvolgendo per la prima volta arenile e lungomare, sta facendo breccia. Gli operatori balneari, anche in inedite forme associate (fronti di 500 metri per raggruppamenti di 15/16 stabilimenti), sono molto interessati all’utilizzo della parte del lungomare, anche con l’idea di posizionarvi piscine e strutture per il fitness. Si configurerebbe proprio quell’ipotesi di ‘palestra a cielo aperto più grande d’Europa’ che è una delle suggestioni principali del Parco del Mare. Questo per rendere lungomare e arenile fruibili tutto l’anno. Fruibile significa affollato di persone e di attività lungo i 12 mesi dell’anno, rendendolo più sicuro e controllato rispetto a quanto avviene ora, con un utilizzo intenso solo per alcuni mesi.

Gli albergatori stanno concentrando la loro attenzione prevalentemente sui parcheggi interrati a servizio dell’attività, una delle condizioni peraltro legate alla ‘rivoluzione’ del sistema della mobilità: pedonalizzazione del lungomare e lo spostamento della viabilità carrabile lenta e/o di scorrimento veloce sugli assi posti più a monte, insieme appositi percorsi di servizio, collegati alla viabilità comunale esistente con i quali servire il Parco del mare e le attività presenti.

Le prossime settimane dovranno sostanziare questo enorme, oltre ogni aspettativa, interesse da parte dell’imprenditoria per quella che avevamo definito innanzitutto come una ‘sfida’. Basta con l’innovazione annunciata e poi nella pratica ‘tradita’ con continui richiami al mantenimento dello status quo. A Rimini ci sono centinaia di imprenditori che vogliono credere nel futuro in cui lungomare e spiaggia siano un unico elemento attrattore di un turismo di qualità, internazionale. Il fermento di queste settimane intorno al Parco del Mare è un segnale molto positivo e per certi versi non consueto. In qualche modo potrebbe richiamare l’attivismo degli anni Cinquanta a costruire il ‘modello Rimini’. Dall’altra offre la sensazione di una consapevolezza diffusa: adesso è il momento di esserci, di proporre, di agire perché adesso:ci giochiamo il futuro. Le porte alla sfida sono aperte a tutti”.