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Rimini Social Santarcangelo

Il futuro del Molari è social?

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 27 ott 2015 11:56 ~ ultimo agg. 30 ott 13:24
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Di crowfunding, social eating, car sharing e molto altro si è discusso lo scorso 22 ottobre all’Istituto Tecnico Statale Commerciale “Rino Molari” di Santarcangelo. Guidati dalla ricercatrice Sara Rago di AICCON Ricerca di Forlì quattro classi quarte ed una classe quinta hanno partecipato all’incontro Sharing Economy ed Economia Collaborativa un tema attualissimo visto che sono oltre 3 milioni gli italiani che utilizzano questa modalità per spostarsi, incontrare persone, barattare oggetti servizi ecc.

 

Una tendenza in fortissima ascesa che da molti economisti viene considerata come una possibile alternativa ai modelli economici classici di comunismo e socialismo. Bla bla car, Airbnb, Gnammo, Reoose sono ormai diventati familiari a molte persone che condividono l’auto, la casa, una cena oppure invece di buttare una cosa ancora usabile preferiscono scambiarla con altri oggetti con ovvi benefici per la collettività. L’incontro era stato preparato dalle classi grazie allo studio del dossier pubblicato ad agosto 2015 “La vita condivisa” del settimanale “l’Espresso”.

 

Quando ho letto il settimanale ho pensato che fosse una buona opportunità per la scuola poter lavorare su documenti così recenti così ho contattato la testata e loro, molto gentilmente, ci hanno inviato gratuitamente diversi numeri e poi, grazie a Legacoop Rimini è stato possibile, nell’ambito della Settimana del buon vivere, chiudere il cerchio con un incontro a scuola con una esperta” racconta la professoressa Maria Angela Bellavista referente dell’alternanza scuola lavoro, a cui replica la dirigente scolastica Maria Rosa Pasini: “L’economia condivisa, etica, il microcredito sono temi molto cari all’Istituto anche perché una scuola tecnica deve essere per sua stessa missione una scuola innovativa e noi cerchiamo di offrire agli studenti anche occasioni per conoscere forme di imprenditorialità diverse da quelle tradizionali, auspicando che l’utilizzo di piattaforme condivise e un più facile accesso al credito possa favorire l’autoimprenditorialità.”
Fra numeri, grafici e analisi di siti internet la mattinata si è conclusa con un video sulla “social street” cioè la costruzione di reti di amicizie e scambio aiuto, dall’andare a fare la spesa a portare i bambini a calcio, all’interno di una via grazie ad un gruppo chiuso su facebook. Residenti di via Fondazza a Bologna è stato il primo social street, oggi questa modalità è attiva in molti paesi all’estero. In Italia sono attualmente 413 le “social street” ma è stato davvero curioso scoprire che anche a Santarcangelo ne esiste una ed è nella via adiacente al Molari! Che il futuro del Molari sia social?