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Economia Rimini

Gloria Lisi: immigrati sono una risorsa

In foto: Gloria Lisi, vicesindaco di Rimini
Gloria Lisi, vicesindaco di Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 24 ott 2015 15:38 ~ ultimo agg. 30 ott 13:24
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“L’immigrazione non è fatta solo di sbarchi ed accoglienza profughi ma anche e sopratutto di lavoratori integrati nel tessuto locale che contribuiscono alla ricchezza e al mantenimento del welfare. Un vero e proprio Pil dell’immigrazione, un tesoretto che contribuisce a sostenere il sistema fiscale e pensionistico di tutta Italia e rendere ancora sostenibile un sistema di welfare impegnativo come il nostro”.

Cominci così la dichiarazione del vicesindaco con delega alla protezione sociale del Comune di Rimini Gloria Lisi, a commento del Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione presentato dalla Fondazione Leone Moressa e pubblicato con il contributo della  Cgia di Mestre.

 

“Dai dati presentati emerge una realtà diversa da quello che il populismo dilagante e certa facile demagogia cerca di far passare nell’opinione pubblica – prosegue Gloria Lisi – Lontani dall’essere un costo, una spesa, l’immigrazione porta in dote
al nostro paese un “Pil” di tutto rispetto 125 miliardi di euro, pari all’8,6% del pil nazionale”.

Le imprese a guida straniera nella provincia di Rimini rappresentano il 10% del totale, arrivando a quota 3 mila e settecento.

“Una forza che rappresenta un’iniezione imprenditoriale robusta anche per un tessuto economico alle prese con la crisi economica come quello riminese. Il contributo degli immigrati non si ferma però solo all’aspetto produttivo, ma comprende anche quello fiscale e contributivo. Il gettito fiscale dei lavoratori stranieri è infatti stimabile, secondo le elaborazioni specializzate, complessivamente in oltre 95 milioni di euro.

“Per la maggior parte si tratta di lavoratori con una età media molto più bassa di quella degli italiani; quindi anche in prospettiva una forza di lavoro in grado di bilanciare lo squilibrio attuale del nostro sistema previdenziale, per cui pochi pensionati (aumenta la durata della vita media) pesano su pochi lavoratori (calo demografico)”.

 

Numeri positivi e interessanti, dunque, che come sottolinea il vicesindaco hanno poco risalto nelle comunicazioni dei mass media, “mentre tengono banco le polemiche sugli sbarchi dei migranti ed il peso della loro accoglienza. I numeri ci indicano una realtà di altro tipo: l’accoglienza e l’integrazione diventano non solo un atto di solidarietà ma anche una vera e propria opportunità economica e di sviluppo sociale, nonché un investimento per il futuro. La manodopera, ma anche l’imprenditoria straniera contribuiscono in maniera determinante all’equilibrio fiscale e previdenziale del nostro welfare. In sostanza le opere pubbliche e le nostre pensioni sono pagate anche, e non in minuscola parte, da quei cittadini stranieri che un certo modo di fare (brutta) politica equipara al male assoluto”.

 

Alla fine della dichiarazione, il vicesindaco sottolinea l’importanza dell’accoglienza e del diritto all’ospitalità, un aspetto fondamentale di ogni società, al di là della lettura economica dei dati:
“L’accoglienza e l’integrazione facciano parte di un percorso dove al fianco dei diritti, esistono dei doveri. Il diritto all’ospitalità, all’accoglienza, ma anche il dovere di partecipare attivamente alle sorti della propria comunità attraverso il lavoro e i contributi versati. Questi dati rinforzano la consapevolezza che l’integrazione debba essere parte di una cultura moderna, aperta, che non veda il diverso come altro da sé ma come elemento integrante di una cittadinanza più ampia, forte e sicura. Anche economicamente”.