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Gadget fascisti, sostegno da Gnassi e in Regione per l’iniziativa di Arlotti

Legge su apologia fascismo. Gnassi: importante inversione di rotta

repertorio

L’iniziativa a livello parlamentare del deputato riminese Tiziano Arlotti contro la vendita di gadget fascisti trova una sponda anche a livello regionale. Una risoluzione presentata dal Pd in Regione (prima firmataria la consigliera riminese Nadia Rossi e sottoscritta anche dai gruppi di Sel e de L’Altra Emilia-Romagna) invita la Giunta ad attivarsi perché il reato di apologia del fascismo venga integrato e inserito nel codice penale, prevedendo la repressione di reati specifici legati alla riproduzione di atti, linguaggi e simboli del nazifascismo.

La richiesta è di “Agire in tutte le sedi più opportune perché il reato di apologia di fascismo (previsto all’articolo 4 della cosiddetta legge Scelba) sia integrato anche con riferimento alla vendita e diffusione di beni, gadget o oggetti vari con immagini del regime fascista e nazista, in tutte le differenti modalità in cui essa può avvenire”.

Secondo la Consigliera Pd Nadia Rossi “la vendita di gadget, beni di consumo e altro ancora che ritraggono immagini e simbologia dei regimi fascisti e nazisti non può essere derubricato a mero fenomeno di costume. Peggio ancora sarebbe arrendersi all’abitudine e vedere certe immagini in vetrina o tra i banchi dei mercatini, senza provare fastidio se non indignazione”.

Gli stessi concetti sono rilanciati oggi dal sindaco di Rimini Gnassi che sostiene l’iniziativa di Arlotti: “La segnalazione dello scorso luglio da parte di due turisti di origine ebraica circa la presenza in esercizi riminesi di bottiglie con le immagini di Mussolini e Hitler è stata solo l’ ultima di tante alle quali non si può più rispondere con un’ alzata di spalle. Questo ci aveva convinti pochi mesi fa a dire basta alla ‘tolleranza silenziosa’ di un fenomeno odioso, contrastato e sanzionato in altri Paesi europei, intollerabile ancora di più in una città medaglia d’oro al valore civile come Rimini. Allora avevamo sottoposto ai parlamentari la possibilità di intervenire modificando vecchie leggi riguardanti il reato di ‘apologia del fascismo’, raccolta prima di tutto e di tutti dall’onorevole Arlotti a cui si deve un ringraziamento da parte di tutta la comunità riminese per l’impegno e anche il coraggio della sua/nostra battaglia. Adesso comincia l’iter legislativo, sapendo bene che non sarà facile condurre in porto la navicella, visto che di manovre diversive, minimizzatrici e persino offensive ce ne saranno non poche. Importa fino a un certo punto: il segnale adesso è dato”.