Il carcere di Rimini ha, da pochi giorni, uno spazio ludoteca, una stanza adiacente alla sala dei colloqui in cui i bambini possono giocare e avere un momento di svago quando vengono a trovare i loro papà in carcere. E’ una sala grande, con un angolo giochi, le pareti coi disegni realizzati dai detenuti e tanti tavoli e sedie (donati da Ikea). Le immagini sul muro raffigurano aperture, scale che salgono nell’azzurro, verso una libertà che qui dentro sembra stridente, ma che rende questa illusione ancora più affascinante.
All’inaugurazione di sabato 26 settembre, i primi ad entrare siamo stati noi giornalisti (pochi, a dire il vero, troppo pochi per una bella notizia, rispetto alle folle di block-notes che assaltano il carcere ogni qual volta c’è uno scandalo o una notizia di nera dovuta alla cattiva organizzazione), alcuni agenti, personale delle associazioni di volontariato, qualche politico, un animatore e altri membri dello staff del carcere.
“Immaginate questo percorso fatto da bambini – ci dice Ilaria Pruccoli, una volontaria Caritas che un sabato al mese sarà in ludoteca per coinvolgere i bambini in attività di gioco – per arrivare ad incontrare il proprio papà che magari non vedono da un mese. Per questo è stata realizzata la ludoteca, per creare un ambiente più piacevole, adatto a loro, dove possano sentirsi di nuovo bambini insieme ai loro genitori”.
Siamo ritornati nella ludoteca. Ora arrivano anche i detenuti, in attesa delle loro famiglie. Si chiacchiera, ci si conosce. La situazione ha una leggerezza che pare fuori luogo tra queste mura. Poi si aprono le porte. Ma nessuno esce. Entrano i familiari, i bambini, di corsa, e corrono in braccio ai loro papà. Più calmi gli adolescenti, ma vanno a finire sempre nell’abbraccio dei loro padri, insieme alle mogli. Cerchiamo di evitare la retorica, ma è un momento toccante. Se è vero che nelle persone albergano bene e male in diversa in misura, e che tutti siamo buone e cattive persone, criminali e bravi cittadini, ecco, qui di criminali non ce ne sono più. Solo persone, genitori, padri che gioiscono nel ritrovare e rivedere le mogli e i figli. Bando al buonismo, i sentimenti si sciolgono in fretta, ma quello che succede ha un valore importante, come ripete il direttore del carcere Paolo Madonna:
“Il momento dell’affettività, in carcere, è fondamentale. Il rafforzamento del rapporto coi figli aiuta il riscatto delle persone. Capita che all’esterno molti si estranino dal loro ruolo, soprattutto se hanno dipendenze. Ma se c’è un dato trasversale qui all’interno del carcere, è che l’affettività familiare è il traino per il riscatto e il cambiamento. E il carcere deve fare di tutto per aiutare e accompagnare questa tendenza, deve creare le sinergie per permettere a questo sentimento di svilupparsi e germogliare”.
“Ricordiamo – ha detto il vicesindaco – che il comune finanzia anche le attività del centro per le famiglie e invito i futuri ex detenuti e le loro famiglie a continuare il percorso familiare con noi”.
La ludoteca fa parte delle iniziative volte a rendere il carcere un luogo più umano, e soprattutto una struttura che realmente possa recuperare le persone e non svolgere un ruolo punitivo.
“A me dispiace – ci dice una guardia che ci accompagna nella visita e ci offre un caffè (era la ricetta di Ciccirenella?) – che da fuori in molti ci vedano come uno strumento vendicativo. In realtà noi facciamo parte del percorso riabilitativo del detenuto. Lavoriamo assieme a loro affinché il periodo passato qui dentro serva davvero a recuperare quanto perso fuori”.
“Ed è un peccato – chiosa il direttore – perché queste persone avrebbero provveduto a lavori utili, come la pulizia dei muri”, oltre a vivere un’esperienza che poteva essere un primo passo verso la ricostruzione di una propria identità sociale.
Ma ci riproveremo, dicono assieme Madonna e Blasi.
Ancora per il prossimo anno saranno attivati i corsi della Regione insieme all’Enaip per 21 detenuti per operatori di di sentieri montani, panificazione e pastificio e pasticceria, con stage e tirocinio formativo. Poi i corsi di alfabetizzazione e scuola media, laboratori teatrali, un corso di attività cinofila, fotografia e molto altro.
(foto&video Diego Zicchetti)