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Attualità Regione

Riciclaggio. Analisi Cisl: la Romagna spicca per operazioni sospette

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di Redazione   
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ven 17 lug 2015 12:15 ~ ultimo agg. 19:05
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Nel 2014 ben sei province emiliano romagnole sono risultate tra le prime 50 province italiane per maggior numero di segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio (SOS) in rapporto alla popolazione residente. E la Romagna che occupa tre posti di rilievo nella non invidiabile classifica. E’ quanto emerge dall’analisi elaborata dall’Osservatorio regionale dei bancari della Cisl sui dati dell’UIF (Ufficio Informazione Finanziaria di Banca d’Italia) e Istat.

La provincia di Forlì-Cesena (17esima posizione) registra 139 segnalazioni ogni 100mila abitanti con un preoccupante incremento del 42,6% rispetto all’anno precedente. Rimini (25esima) con 131 casi segnalati, numero invece in calo del 13,6%, e poi c’è Ravenna (40esima) con 112 segnalazioni e un aumento del 34,7% in rapporto al 2013. La media regionale è di 107, con un calo del 3,8%. Nel 2014 a Rimini le segnalazioni di operazioni sospette sono state 439: tutte le altre province tranne Ferrara e Piacenza ne hanno avute di più.

Per Marco Amadori, segretario generale dei bancari (First) della Cisl Emilia-Romagna,  i dati “confermano pienamente quanto emerso sia dall’indagine “Aemilia”, di cui si aprirà a breve la fase processuale, sia dal recente rapporto sulle mafie redatto da Libera in collaborazione con la Regione”. “Mafie che tentano di riciclare i proventi illeciti nelle economie sane e più promettenti del Paese, spesso sostituendosi al canale bancario nei finanziamenti all’impresa e causando così un grave scompenso nel tessuto economico e sociale che, non di rado, sfocia nella piaga del lavoro nero o irregolare”.

“In questa delicata fase – continua Amadori – un plauso va rivolto di certo ai dipendenti di banca, per il loro impegno civico e per la puntualità e la precisione con cui applicano la normativa, visto che ben il 95% delle SOS è inviato esclusivamente da loro e solo il 5% dai professionisti come notai, commercialisti ed operatori non finanziari”