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Il Comune lascia il nido di Villa Verucchio in gestione ad una cooperativa

Rette insolute, a Rimini recuperati 35mila euro al mese

immagine di repertorio

“Qualche mese fa eravamo in consiglio comunale ad approvare un regolamento comunale per la gestione del servizio del nido d’infanzia. Oggi ci viene comunicato che tale servizio, nato e sviluppatosi nel nostro comune, verrà dato in gestione ad una cooperativa in via sperimentale.

Dal prossimo anno educativo non sarà più il Comune a gestire questo indispensabile servizio per molte famiglie verucchiesi, con la seria possibilità che questa sperimentazione diventi definitiva negli anni a seguire e che tale servizio possa perdere quella qualità, quel prezioso elemento che lo ha contraddistinto in questi anni e che lo ha reso un servizio comunale di eccellenza, punto di riferimento anche per altri comuni limitrofi e relative famiglie.

Pubblico e privato hanno costruito l’attuale identità del Nido di Villa Verucchio. Non è stato semplice ma è prevalso il desiderio di creare contesti buoni per i più piccoli e per i loro genitori. Ci è stato riferito dall’assessore preposto che non c’era altra scelta, tra leggi e vincoli comunali.

Oggi la gestione finanziaria di questo servizio è davvero complicata. Certo è che gli asili nido sono nati in “tempo di crisi” e sulla volontà di politici che sono andati “oltre” la difficile situazione… A nostro avviso la scelta adottata di “esternalizzare” questo servizio è stata presa con troppa fretta e non si capisce chi abbia elaborato questo progetto sperimentale e perché non sia stata coinvolta la commissione deputata a “contribuire alle eventuali scelte”.

Chiediamo inoltre se tale decisione ha visto almeno la condivisione all’interno del Comitato di Gestione (rappresentanti dei genitori, degli operatori e dell’amministrazione) restano comunque tuttora all’oscuro i genitori dei bambini.

La nostra impressione è che l’amministrazione dovendo approvare il bilancio entro fine mese e dovendo effettuare dei tagli sui servizi ha deciso di eliminare uno dei più costosi.

Consigliere di opposizione: Enrica Dominici e Sabrina Cenni