È stato presentato mercoledì sera nella sala stampa del Mazzola il nuovo allenatore Lamberto Zauli. Nel corso della conferenza stampa, oltre al neo tecnico, sono intervenuti il presidente Roberto Brolli e il direttore sportivo Oberdan Melini.
“Siamo qui oggi – esordisce Brolli – per presentare l’allenatore della stagione 2015-’16 Lamberto Zauli, credo noto a tutti anche per il grande passato da calciatore. Anche come tecnico, ha una buona esperienza in categoria. È il profilo che andavamo cercando dopo aver chiuso il rapporto con Agatino Cuttone. Zauli è stato per la società una prima scelta, in quanto rientra in quell’ottica di allenatore che può far bene e che può servire in questo momento al Santarcangelo Calcio. Un profilo che rispecchia le nostre esigenze: giovane, con la giusta esperienza in questa categoria, un passato importante e soprattutto una visione del calcio incentrata sui giovani. Le note vicende ci hanno fatto perdere qualche giorno nella stesura dei nostri programmi, anche se comunque stiamo recuperando grazie al lavoro dei nostri direttori Paolo Bravo e Oberdan Melini. In questi giorni ci stiamo concentrando sull’iscrizione, questione né semplice né scontata. Anche noi come molti abbiamo le nostre difficoltà, non ci nascondiamo, però in base al nostro buon senso e giusta dose di umiltà, crediamo di essere in grado di programmare una stagione che ci vedrà lottare in un campionato che per Santarcangelo rappresenta un lusso. Però riteniamo di avere le basi per mantenere la categoria. Forse ancora più difficile rispetto all’anno passato. Cercheremo di tenere alto il nostro nome”.
Successivamente la parola è passata a Zauli. “Per me, quando sono stato contattato per la prima volta la settimana scorsa, è stato un motivo di orgoglio. Essere scelto per guidare una squadra rappresenta anche un motivo di responsabilità. Mi si affida la parte tecnica di un’azienda, perché le società sono aziende. Sono contento di essere qui: conosco, abitando qua vicino, sia Oberdan che Paolo, coi quali si è instaurato subito un grande feeling. Conosco le strategie della società. Ho sposato tutte le iniziative del club, che ha dimostrato pure in passato di cosa è capace. Sono stato infatti avversario due anni fa del Santarcangelo, protagonista in un torneo molto difficile, ottenendo poi una salvezza storica in un campionato complicato come quello della Lega Pro unica nell’ultima annata. Non mi resta che ribadire il mio orgoglio per essere qui. Mi auguro di poter allestire assieme ai direttori una squadra all’altezza del torneo. Ma non ho nessun dubbio che sarà così. Adesso starà a me far sì che questa formazione cresca giorno dopo giorno e che raccolga risultati importanti”.
Sulla squadra da assemblare. “Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, siamo all’embrione della rosa. Piano piano stiamo cercando quei profili idonei per il Santarcangelo: gente motivata e vogliosa di essere protagonista in questo campionato. In questo momento si creano le fortune di un’annata intera. Perché non bisogna sbagliare le persone e di conseguenza i giocatori, che faranno bene soltanto se saremo capaci di creare un buon gruppo. Poi non entro nel dettaglio dell’eventuale modulo e delle caratteristiche dell’organico, quello dipenderà dal tipo di squadra che riusciremo a creare”.
Su un’eventuale penalizzazione in classifica. “Si spera di non averla e se ci sarà minima. In tal caso, ci rimboccheremo le maniche per fare uno sforzo in più per arrivare alla salvezza. Io penso che l’esempio del Pro Piacenza sia davanti agli occhi di tutti. Partito con 8 punti di penalizzazione, ha perso persino 10 partite di fila, ma grazie all’unità d’intenti ha continuato a credere in quello che è diventato un grandissimo successo. Non sarà certo qualche punto a frantumare i nostri obiettivi”.
Sulle differenze tra giocatore e allenatore. “Giocare è giocare, lo dice la parola stessa. È completamente diverso. Quella da giocatore fortunatamente è stata una bellissima parentesi, però mi diverto molto anche ad allenare. Anche perché come mister ho vissuto delle emozioni nei rapporti coi giocatori che da compagno di squadra non sono così intense. Nelle gioie come nelle sconfitte. Forse da allenatore ti diverti meno, ma provi emozioni nei rapporti interpersonali di un altro livello”.
Su Nardi. “Mi auguro possa essere ancora il portiere del Santarcangelo. È un valore aggiunto in questa lega. Io ho solo riversato la mia stima nei suoi confronti”.
A chiudere il cerchio il direttore sportivo Melini. “Doveroso un ringraziamento a quello che è stato il nostro recente passato, ossia Agatino Cuttone. Per quello che ha rappresentato per noi, soprattutto nell’ultima stagione. Il presente invece si chiama Lamberto Zauli, che incarna il prototipo ideale dell’allenatore che cercavamo: giovane, motivato, della zona e che conoscesse la categoria. Accanto a Lamberto ci saranno il suo fido secondo, vale a dire Rodolfo Giorgetti, il preparatore dei portieri Fabio Bravetti, confermato, mentre resta da colmare la casella del preparatore atletico, che andremo a chiudere nei prossimi giorni. Resta con noi anche un’altra figura storica che ci accompagna da quando siamo saliti in serie C, il massaggiatore-fisioterapista-deus ex machina Pietro Rossini. Così come credo rimarrà con noi tutto il resto dello staff medico-sanitario. Giocoforza l’organico dovrà essere completato, perché partiamo da una base formata da 3 giocatori (Rossi, Taugourdeau e Guidone). Il ritiro? Verosimilmente dal 20 al 31 a Bagno di Romagna, il 29 verremo giù per fare un’amichevole qui a Santarcangelo col Cesena, con cui stiamo ragionando per una sorta di partnership a livello di settore giovanile”.
Ufficio Stampa e Comunicazione Santarcangelo Calcio