Indietro
menu
Lavoro Rimini

Lavoro sfruttato. ADL Cobas richiama a applicazione OdG del Consiglio

In foto: archivio
archivio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mer 17 giu 2015 09:49 ~ ultimo agg. 10:02
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Di fronte a situazioni di sfruttamento del lavoro stagionale riproposte anche quest’anno dalle cronache riminesidalle cronache, per ADL Cobas e Rumori Sinistri diventa “oramai più che necessario riprendere il lavoro virtuoso che portò il 15 marzo del 2013 all’approvazione nel consiglio comunale di Rimini dell’ODG contro il Lavoro Gravemente Sfruttato, un’ODG ancora non applicato da questa amministrazione comunale (soprattutto rispetto al tema della campagna culturale e politica contro le imprese che utilizzano il lavoro gravemente sfruttato) e sicuramente debole e da implementare attraverso le lotte perché incapace di introiettare parte delle richieste e rivendicazioni dei lavoratori e delle lavoratrici stagionali che attraverso Rumori sinistri hanno avuto una voce in quel consiglio comunale aperto”. Nello specifico, le richieste sono “un reddito di sostegno per chi denuncia le svariate forme di sfruttamento e per questo perde il lavoro e un sistema di accoglienza alloggiativo degno per i lavoratori in transito nel territorio”.

Le critiche sono dirette anche alle politiche del Governo: “la riforma della Naspi lascerà pressoché invariati i miseri contributi previsti dalla nuova assicurazione per l’impiego (la disoccupazione a requisiti ridotti è oramai un miraggio novecentesco e difficilmente i lavoratori stagionali romagnoli raggiungo periodi lavorativi superiori ai 6 mesi) si passa dall’utilizzo/abuso dei contratti a chiamata ai voucher o ai tirocini retribuiti attivati con quella sciagura della Garanzia Giovani. Altroché contratto a tutele crescenti e lotta alla disoccupazione di massa”.

Un problema che ha pesanti risvolti sociali perché coinvolge soggetti con poche difese: “Lo sfruttamento lavorativo è una realtà comune a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici indipendentemente dal loro genere e dalla loro provenienza. Anzi spesso sono proprio le donne, i/le comunitarie e i/le migranti a subire le forme più efferate di sfruttamento e precarizzazione”.