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Politica Rimini

Zamagni a convegno Progetto Rimini: "città a rischio accidia"

In foto: l'incontro di sabato
l'incontro di sabato
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 13 apr 2015 14:03
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Rimini è una città “a rischio accidia”, spesso ferma su posizioni di rendita e bisognosa di una “rivoluzione di rottura”. lo ha detto l’economista Stefano Zamagni sabato al secondo incontro pubblico promosso dall’associazione Progetto Rimini. Il vicepresidente di Confindistria Emilia-Romagna Maurizio Focchi ha sottolineato l’importante di creare un sistema virtuoso che permette alle imprese riminesi di competere nelle sfide dell’innovazione e internazionalizzazione. La vicepresidente di Volontarimini Silvia Maraschio ha sottolineato la necessità di risorse per il terzo settore ma anche di un coinvolgimento a livello decisionale.

L’associazione Progetto Rimini, senza avere ancora esplicitato una vera discesa in campo, intende definire “una sua proposta che punta alla condivisone di progetti e di idee per il rilancio economico, sociale e culturale di Rimini, che proprio in vista anche delle prossime Elezioni Amministrative, vorranno essere tema di confronto e di dibattito in città”.

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La sintesi degli interventi trasmessa da Progetto Rimini.

“In un momento dove i partiti sono profondamente mutati fino a diventare solo comitati elettorali ed aggregatori di consensi, ben vengano iniziative di dibattito e confronto, promosse da associazioni politiche, non partitiche, di liberi cittadini -ha esordito il Professor ZamagniRimini è una città a rischio di accidia dove il raggiungimento di posizioni di benessere negli anni passati, hanno fatto sedere la città in un conservatorismo che attraversa tutti i settori del vivere civile, non solo quello economico. Davanti ai mutamenti contemporanei rappresentati dalla globalizzazione dei mercati e dalla terza rivoluzione industriale (quella tecnologica), non bastano innovazioni di prodotto o di progetto, ma servono innovazioni di rottura, concetto che per gli economisti esprime un mutamento profondo per essere all’altezza delle sfide di oggi. La nostra città sa esprimere un forte potenziale umano ma il rischio di scivolamento verso il basso è forte, così come dimostrato dall’ultimo rapporto provinciale sull’economia, dove spesso siamo il fanalino di coda tra le provincie della Regione. Occorre fare un balzo in avanti, uscire dal conservatorismo e dalla situazione di accidia che invade la città, per riemergere e tornare a crescere”.

Maurizio Focchi, imprenditore e Vice Presidente di Confindustria Emilia-Romagna, ha tracciato un quadro nazionale, regionale e provinciale dell’attività industriale, sottolineando “la tenacia e la capacità innovativa di tante industrie del nostro territorio, che hanno saputo rischiare ed investire, diventando società internazionali in grado di muoversi sui mercati mondiali”. Focchi ha proseguito portando esempi concreti di “imprese riminesi divenute eccellenze internazionali, con fatturati in forte crescita. Occorre però instaurare un sistema virtuoso che non riguarda solo gli imprenditori, ma anche altri settori della società. Bisogna saper valorizzare il nostro capitale umano ed investire su di esso, potenziando l’attività degli istituti che preparano i nostri ragazzi e creare sinergie con le imprese. È necessario essere capaci di attrarre investitori, non temendoli ma accettando questa sfida con voglia di crescere ed innovare; ma per far ciò occorre rendere appetibile il nostro territorio ai potenziali investitori stranieri.”

Il tema del sociale è stato affrontato dalla Vice presidente di Volontarimini, Silvia Maraschio che ha ricordato gli importanti numeri (oltre 300) delle associazioni di volontariato presenti sul nostro territorio con migliaia di persone impegnate in diversi settori, dall’assistenza sociale a quella sanitaria ed ospedaliera, dalla protezione civile a quella ecologica e di come “non ci si accorge di questa realtà silente se non quando se ne viene direttamente a contatto per bisogni concreti. Il volontariato svolge oggi una funzione sociale indispensabile, soprattutto laddove, di fronte ai bisogni della nostra comunità, le istituzioni non riescono a dare tutte le risposte necessarie. Ecco allora che il volontariato necessita di risorse e di una legislazione che lo tuteli e lo valorizzi; ma soprattutto i volontari (che, come tali, operano tutti gratuitamente) hanno bisogno di motivazione e considerazione. I volontari non possono essere chiamati al loro impegno sulla base di decisioni prese da altri. Essi devono essere protagonisti del percorso decisionale che individua le necessità e i loro ambiti di lavoro, per poter avere le giuste motivazioni al loro impegno”.
Michele Donati, Presidente dell’Associazione Progetto Rimini: “Faremo tesoro del quadro che ci hanno fornito i nostri relatori e ci impegneremo a realizzare progetti concreti che vadano nel solco delle necessità emerse nel corso di queste giornate, ricche di indicazioni e prospettive per costruire, assieme a tutti i cittadini che vorranno, proposte credibili per il futuro della nostra città.”