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Spese pazze. Nicole Minetti tra i rinviati a giudizio. Nei rimborsi sushi e oggetti Ikea

La riminese Nicole Minetti

Il gup di Milano Fabrizio D’Arcangelo ha rinviato a giudizio 56 ex consiglieri lombardi accusati a vario titolo di peculato e truffa per le presunte spese pazze con i rimborsi regionali. Il processo inizierà il primo luglio.

Gli ex consiglieri – pochi sono ancora in carica – sono accusati di aver utilizzato, tra il 2008 e il 2012, i fondi pubblici assegnati ai singoli gruppi regionali per spese personali, tra le quali l’acquisto di torroni, gratta e vinci o cartucce da caccia, e per pagare cene a base di aragosta e sushi oppure merende con piadine e nutella. Il tutto per circa tre milioni di euro.

Nicole Minetti e Renzo Bossi insieme ad altri oltre 50 ex consiglieri regionali a processo con accuse di peculato e truffa. A Nicole Minetti sono state contestate spese indebite per 19mila 651,96 euro: soldi in gran parte usati per ristoranti e bar, ma anche per l’acquisto di oggettistica all’Ikea e del libro Mignottocrazia di Paolo Guzzanti. Il secondogenito di Umberto Bossi, secondo l’accusa, tra il 2010 e il 2012 si sarebbe appropriato di 15mila757,21 euro tra caramelle, gomme da masticare, cocktail come Mojito, Campari e Negroni, patatine, barrette ipocaloriche, giornali, sigarette, un iPhone con custodia protettiva, caricabatterie, auricolari, un computer e il libro ‘Carta straccia di Giampaolo Pansa’.