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La cardiologia di Rimini in un prestigioso studio di Lancet

In foto: Il dottor Piovaccari e il dottor Santarelli
Il dottor Piovaccari e il dottor Santarelli
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura 2 min
Lun 13 Apr 2015 08:51 ~ ultimo agg. 13:41
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Ruolo di rilievo della Cardiologia di Rimini in uno studio della prestigiosa rivista Lancet, sugli interventi in caso di infarto. Si è dimostrato, grazie anche alle analisi compiute all’ospedale Infermi che pratica della tecnica dell’angioplastica, l’utilizzo dell’arteria transradiale (quella del polso) è molto più indicato dell’utilizzo dell’arteria femorale.

Gli effetti più importanti sono una minore mortalità, meno effetti collaterali, minor tempo di ospedalizzazione e di ripresa per il paziente.

Già quattro anni fa ci fu un primo step di questo studio con un primo articolo del ‘Lancet’ – ricorda il dottor Giancarlo Piovaccari, direttore dell’Unità Operativa e del Dipartimento di Malattie Cardiovascolari di Rimini in seno all’Ausl Romagna -. Ora lo studio è concluso giungendo a conclusioni incontrovertibili e cioè che in determinati casi, soprattutto quelli di infarto miocardico acuto, la tecnica che utilizza l’arteria transradiale per introdurre lo stent medicato che va a liberare occlusione, sia da preferirsi a quella che utilizza l’arteria del femore. Lo studio è stato condotto in 78 centri clinici, soprattutto italiani ma anche spagnoli, olandesi e svedesi, e ha visto l’arruolamento di 8.404 pazienti. E’ emerso che negli ospedali in cui la tecnica transradiale viene utilizzata in percentuali superiori all’80 per cento vi è una significativa riduzione di complicanze e di mortalità, oltre agli aspetti legati ai minori disagi per i pazienti, che possono essere dimessi poche ore dopo l’intervento, effettuato in anestesia locale”.

Degli oltre ottomila , 140 erano stati curati dalla Cardiologia riminese (un numero cioè superiore alla media di tutti e 78 gli istituti di cura coinvolti); altro ospedale romagnolo che ha partecipato allo studio è quello di Forlì, con 4 pazienti arruolati.

Il valore della nostra esperienza – aggiunge il primario – è ulteriormente testimoniata dal fatto che abbiamo ricevuto l’invito a partecipare al Congresso Mondiale di Cardiologia che si è svolto a San Diego, e al quale si è recato il dottor Andrea Santarelli, che si occupa principalmente delle angioplastiche. Qui da noi la percentuale di utilizzo delle transradiali è dell’85 per cento ( a Rimini si compiono 1.500 angioplastiche in un anno), un ottimo risultato, e siamo, come noto, tra gli ospedali italiani che effettuano più angioplastiche”.

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