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Morte Pantani. Per Tagliaro c’era “volontà autosoppressiva”

“L’evidenza dell’assunzione di quantità importanti” di un farmaco “poco prima della morte rende assai verosimile una volontà autosoppressiva di Marco Pantani nell’assunzione dei farmaci, pur non potendosi escludere del tutto un clamoroso errore in un incongruo tentativo di automedicazione”. Lo scrive il perito tossicologico della Procura Franco Tagliaro nelle conclusioni della perizia anticipate dal Corriere Romagna. Secondo la perizia, Pantani volle probabilmente farla finita indipendentemente dalla forte assunzione di cocaina.

Pantani, secondo il perito, volle probabilmente farla finita: già intossicato dall’abuso di un antidepressivo, poco prima di morire avrebbe svuotato un altro flacone di farmaci e sarebbe deceduto comunque, indipendentemente dalla forte assunzione di cocaina. Dalla concentrazione dei metaboliti il professor Tagliaro ha evinto come causa principale del decesso un sovradosaggio di antidepressivi, come già anticipato nelle scorse settimane. Ma Tagliaro ha elaborato scientificamente “un’ipotesi motivata sulle modalità della morte”.