La prima cosa che colpisce del nuovo questore di Rimini Maurizio Improta, 53enne napoletano, è la battuta pronta e la scarsa propensione al formalismo. “Ma anche quando sembra che scherzi – specifica – dico le cose come stanno”.
Appreso del suo trasferimento ha subito cominciato a informarsi sulla realtà locale. E senza assolutamente vedere Rimini come un “passaggio” verso altre destinazioni. “Sarà un tormento per i miei”, per “lasciare il territorio alle persone perbene”. Lotta alle infiltrazioni a partire dall’economia: una priorità sarà l’analisi dei patrimoni contro quei “capitali di provenienza illecita che possono dopare l’economia locale. Non sarò un ispettore delle entrate o un esattore, ma tra le nostre funzioni c’è quella di verificare determinate presenze che possono inquinare un’economia sana”. Il primo riferimento di Improta, che nell’ultimo incarico è stato dirigente alla Polfer di Bologna, è a scenari come quelli dell’inchiesta Aemilia. Su questo tipo di attività potrebbero arrivare a breve segnali interessanti, annuncia senza spingersi oltre.
Ma anche delle altre questioni – prostituzione, abusivismo, aumento dei reati predatori – c’è coscienza. E non spaventano le statistiche sulla sicurezza. Falsate dalla tipicità estiva, premette, ma “è una sfida che ci spinge a fare meglio. Che siano 150mila persone o 17 milioni, cambia poco”.
Insieme al Prefetto sono già stati chiesti adeguati rinforzi per la stagione estiva. E intanto ne arriveranno anche a Pasqua e Pasquetta col Reparto Prevenzione Crimine.
Non sarà un pendolare:“Questa è la mia città”. “Non mi spaventa nulla, solo le malattie”, ribadisce. E qualche situazione tosta ne ha già passata: la sera del derby Roma-Lazio del 2004, saltato perché tra gli ultras era stata fatta passare la falsa notizia della morte di un bambino ad opera degli agenti, era capo ufficio stampa alla Questura di Roma.
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Maurizio Improta è laureato in giurisprudenza ed è stato Vice Dirigente del Centro Interprovinciale Criminalpol “Lazio – Umbria – Abruzzo”, dirigente della Squadra Mobile di Padova, Sezione Antirapina e della Sezione Falchi della Squadra Mobile di Roma. Ha diretto inoltre l’Ufficio Immigrazione della Questura di Roma. Prima dell’arrivo a Rimini dirigeva il Compartimento Polizia Ferroviaria dell’Emilia Romagna.