Strage di Misano. Autopsia sulla famiglia e sul cane. Poche certezze, ancora un mistero la dinamica

È stata effettuata oggi l’autopsia sui tre cadaveri della famiglia trovata morta due giorni fa in una villetta di Villaggio Argentina e sul loro cane.  Si sollevano nuovi interrogativi sulla dinamica e si dovrà attendere l’esito degli esami tossicologici. L’unica certezza è che erano lì da almeno 40 giorni.

L’esito resta riservato, ma, pare che l’unica certezza emersa dall’autopsia eseguita dal professor Pier Paolo Balli, sia che i cadaveri di Alvaro Alonzo Cerda Cedeno, 35 enne dell’Ecuador, della compagna Adriana Andrea Stadie, argentina di 44 anni e della figlia quindicenne Sophie e il loro cane, sono rimasti nella casa di via Vanzetti a Villaggio Argentina, per almeno 40 giorni prima di essere scoperti, e che l’uomo è morto dissanguato tagliandosi i polsi. Sui corpi delle due donne non ci sarebbero segni di violenza, strangolamento o soffocamento, dunque, per capire la dinamica della strage di Misano, bisognerà aspettare anche il risultato dell’esame tossicologico per eventuali tracce di veleni o farmaci nel sangue delle vittime. Al momento si esclude anche un’intossicazione da monossido di carbonio. Anche per il cane di famiglia, morto nel letto insieme a madre e figlia, l’autopsia non ha rilevato lesioni compatibili col decesso. Tra le ipotesi al vaglio: l’omicidio-suicidio è stato compiuto da Alvaro che avrebbe avvelenato le due donne e il cane per poi togliersi la vita, oppure una decisione concordata dai due adulti o il disegno premeditato della donna, che ha agito mentre Alvaro non era in casa e che, quando è rientrato e si è trovato di fronte allo scenario di morte, ha deciso di seguirle.