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Icaro Sport

Red White Supporters: lettera aperta all'assessore Brasini

In foto: Manuel Pera con la sciarpa dei Red White Supporters (Poggi)
Manuel Pera con la sciarpa dei Red White Supporters (Poggi)
di Roberto Bonfantini   
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gio 1 gen 2015 19:08 ~ ultimo agg. 4 gen 22:59
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Ricevuto, pubblichiamo:

“Accogliamo la sua non risposta con indignazione. Già il titolo è utile a indirizzare il discorso in maniera faziosa e squilibrata. Non abbiamo mai detto “no alla pista”, come si legge a caratteri cubitali. Il fatto stesso che lei abbia utilizzato un giornale per travisare il nostro messaggio – peraltro correttamente riportato su altri organi di stampa e sul web – con un sapiente ritaglio che omette anche alcune obiezioni tecniche sull’omologabilità della pista, rafforza in noi lo sdegno e la convinzione di essere vittime dell’ennesima presa in giro. Sul nostro comunicato è scritto infatti che non ci opponiamo a una pista “decente” e appropriata alle necessità di Rimini, sebbene riteniamo sia insensato farla al Neri (è scritto infatti “una pista d’uso per le necessità dell’atletica a Rimini poteva essere tollerata”).

Ma rimarchiamo e ribadiamo che una pista in classe A non può costare solo 600 mila euro, e inoltre è inattuabile all’interno del Romeo Neri. E lo ribadiremo fino a quando qualcuno non sarà disposto ad ascoltarci e a verificare. A questi fatti, e alle nostre obiezioni norme FIDAL alla mano, lei non ha dato risposta, nascondendosi dietro a un titolo sensazionalistico, una tecnica scorretta e tristemente usuale: nella peggiore tradizione politica prima ha ostentato vacue parole e fumosi intenti, e poi alla prova dei fatti ha respinto come indegne di risposta le obiezioni, anche quelle legittime, circostanziate e basate sulle normative richiamate dallo stesso bando.

La pista in classe A è spropositata storicamente in un contesto come quello di Rimini. Che dovrebbe ambire, essendo – come ricorda lei stesso – una città di 150 mila abitanti, a impianti decenti, ma per tutti e non solo per la poco praticata atletica. Abbiamo due palasport senza squadre professionistiche che ci giochino dentro. Avremo due piscine ma nessuna “di classe A”. E’ sotto gli occhi di tutti l’endemica carenza di campi da calcio: da decenni – anche in B – il Rimini è stato costretto a peregrinare anche fuori provincia.

E proprio ora che in tutte le città si va verso impianti non polifunzionali, dobbiamo sentire la stizzita difesa di una scelta inconcepibile se non mediata: mediazione è uno stadio polifunzionale nel rispetto di tutte le discipline e del loro rispettivo e oggettivo peso – organizzativo, economico, di numero di praticanti, di pubblico.

Ma come si può mediare con chi ha già deciso ed è disposto perfino a travisare le ragioni opposte? Solo ieri il Comune di Cesena ha rinnovato la convenzione per la gestione dello stadio. Noi invece non impareremo mai, continueremo a fare le cose senza proporzione, senza logica, anzi con la logica dello slogan. Tutti sanno da anni che l’impianto sportivo più indecente della città è il Romeo Neri inteso come stadio di calcio, con un campo non rifatto dagli anni 60, tribune vergognose, cessi da far venire la leptospirosi, una curva che si trova più vicina a via Lagomaggio che al campo di gioco. Però in questo caso Rimini non è più una città di 150mila abitanti che merita qualcosa di decente: ma non coglie lei stesso la contraddizione della sua risposta?

RED WHITE SUPPORTERS RIMINI”