
Il sindaco Gnassi si candida a raccogliere la fiamma olimpica accesa dal premier Renzi che ha annunciato la candidatura italiana per ospitare i Giochi Olimpici 2024. Diversi i motivi per credere nella sfida, spiega Gnassi: le classifiche che vedono l’Italia tenere su turismo e cultura, la grande opportunità di rilancio che ne deriverebbe, la validità del modello dell’olimpiade “diffusa” che partendo dalla città principale coinvolge come raggi gli altri territori: come sta avvenendo con l’Expo 2015 che Rimini ha cercato subito di cogliere come opportunità.
L’Emilia Romagna deve partecipare al tavolo di confronto col Governo, proponendo Bologna per calcio e basket ma anche le eccellenze degli altri territori “per proporre quel binomio turismo e sport sempre abusato ma poco praticato”. E se la candidatura di Roma e dell’Italia andassero a buon fine a buon fine, “avremo almeno 6 anni per completare a Rimini gli interventi di riqualificazione urbana progettati e/o già in atto: dal lungomare al mare, alla mobilità, dobbiamo ancor più accelerare su questi processi, avendo davanti anche la possibilità di giocare un ruolo nell’eventualità dell’assegnazione alle Olimpiadi”.
Ricordando anche la possibilità di giocare la carta San Marino, Gnassi conclude: “non dobbiamo approcciare il problema con l’intento di costruire a Rimini nuovi impianti sportivi ma preparando il nostro territorio a presentarsi al meglio all’appuntamento, valorizzando la nostra piattaforma di ospitalità e ricettività unica in Italia”.