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Ambiente Rimini

Santa Giustina, il Comitato fa il punto su due anni di battaglie

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 5 nov 2014 18:18
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Due anni di battaglie che si sono scontrate contro la mancanza di volontà politica da parte delle pubbliche amministrazioni. E’ l’amara constatazione nell’intervento del Comitato di Santa Giustina sulla situazione del traffico nella frazione. Un intervento dove si rilancia l’allarme per le conseguenze sulla salute dei cittadini ma si sottolineano anche i risultati conseguiti grazie alla partecipazione dei cittadini: dallo spostamento del percorso per i mezzi pesanti alla chiusura dell’impianto di trattamento dei fanghi.

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L’intervento del Comitato di Santa Giustina:

 

Sono trascorsi circa due anni dalle prime iniziative di protesta organizzate dal Comitato di Santa Giustina. Dai giorni dei primi “striscioni” appesi e delle prime passeggiate sulla via Emilia. Al centro delle iniziative le richieste che vanno dalla realizzazione della circonvallazione, alla pista riservata ai mezzi pesanti di servizio alla Centrale a biogas e al Depuratore, contro la nuova Statale Adriatica, contro il nuovo casello autostradale previsto all’altezza del Cimitero, ai controlli sulla Centrale a biogas e sull’Impianto di depurazione.
Richieste approvate in una pubblica assemblea e sostenute dalle firme di oltre mille cittadini di Santa Giustina.
Il presupposto di queste richieste stava- e sta – nella intollerabile situazione del traffico sulla via Emilia e dei mezzi pesanti su via Fiumicino e via Carpinello e nei rischi di un ulteriore aumento con i progetti presentati. Si trattava – e si
tratta – quindi di inquinamento dell’aria, congestione del traffico, limiti alla mobilità, pericoli per l’incolumità delle persone. Tutto questo ha una incidenza notevole sulla vita di ognuno di noi, in termini di salute e qualità della vita.
Ogni persona ha un comprensibile riserbo per quanto riguarda la sua situazione familiare. Ma quando la situazione del traffico diventa intollerabile e le malattie causate dall’inquinamento dell’aria si diffondono – dalla situazione più grave come i tumori, ad altre malattie all’apparato respiratorio che colpiscono prevalentemente i bambini – quella che sembrava una condizione personale diventa un problema sociale. A quel punto – e a Santa Giustina da tempo siamo
a questo punto – occorre che il problema sia affrontato. Questo abbiamo cercato di fare.
Non abbiamo trovato la stessa volontà nelle pubbliche amministrazioni (dal Comune alla Provincia). Anzi, nel 2013 l’Amministrazione comunale ha interrotto il confronto, il cosiddetto tavolo tecnico proposto dallo stesso Sindaco, quando ci erano stati presentati progetti condivisibili, successivamente ritirati. Le rilevazioni sulla qualità dell’aria programmate per più anni, pubblicamente annunciate, sono state annullate, anche se i dati rilevati nel periodo invernale erano allarmanti, come ad esempio i valori del biossido di azoto (cancerogeno). Nonostante ciò la protesta dei cittadini alcuni risultati li ha conseguiti: lo spostamento del percorso dei mezzi pesanti per il raddoppio del depuratore, la chiusura dell’impianto trattamento fanghi, alcuni interventi sulla Centrale a biogas, il nuovo attraversamento pedonale, ecc. Un risultato, in particolare, vogliamo sottolineare: la consapevolezza che solo il coinvolgimento e la partecipazione possono produrre risultati.