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Eventi Rimini

'Rimini nel nome delle donne'. In mostra la storia (e i volti) delle donne della toponomastica

di Lucia Renati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 6 nov 2014 14:38 ~ ultimo agg. 11 nov 15:42
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Sarà inaugurata sabato alle 18,30 la mostra al primo piano del palazzo del podestà in piazza Cavour dal titolo: ‘Rimini nel nome delle donne’, dedicata alle storie delle donne cui è dedicata la toponomastica delle vie cittadine.
Un evento promosso dall’assessorato ai servizi generali e alla cultura, dalla Biblioteca e i Musei Comunali, che ha l’auspicio di aumentare la parità di genere anche nell’intitolazione degli spazi urbani.

Più che mai donne che hanno lasciato il segno. Hanno indicato una strada e lo fanno ancora oggi, è il caso di dire. Dalle concittadine Isotta degli Atti, Francesca da Rimini, la serva di Dio Sandra Sabbatini, Flavia Casadei vittima della strage di Bologna, Olga Bondi, fino a Giulietta Masina, Anna Magnani, Anna Frank. Regine, attrici poetesse, scrittrici, cantanti, pittrici, scienziate, medaglie d’oro al valore, filosofe, partigiane, sindacaliste, sportive. Sono 65 i personaggi femminili cui sono intitolati gli spazi urbani riminesi.
Ancora troppo poche, perché tra le 1.774 intitolazioni totali della città, gli uomini prevalgono. Attraverso una ricostruzione storica e iconografica, la mostra documentaria, che resterà al palazzo del podestà fino all’8 dicembre, dà un volto (e una storia), alle donne cui sono state intitolate strade, parchi, percorsi e, recentemente, anche le rotatorie.

La mostra “Rimini nel nome delle donne” – ha detto l’assessore ai Servizi Generali Irina Imola – è stata voluta, pensata e curata prevalentemente da donne e alle donne, che popolano con la loro memoria la nostra città, è dedicata. Figure femminili più o meno conosciute, ma tutte ugualmente capaci di “lasciare un segno” importante attraverso il loro essere-nel-mondo. Donne alle quali oggi sono dedicate vie, parchi, rotonde e la cui memoria ci induce a percorrere strade di inclusione, equità, giustizia e libertà, in uno spazio pubblico, aperto e plurale, per la cui esistenza varrà sempre la pena combattere e che qui celebriamo. È su queste premesse che abbiamo intrapreso, per le intitolazioni della nostra città, un cammino di parità.”

Dal rapporto tra intitolazioni a personaggi maschili e personaggi femminili emerge che quelle femminili sono solo il 3,7% delle 1.774 intitolazioni totali della Città. 65 intitolazioni “al femminile” in omaggio a personaggi storici (ben 7 tra cui 2 regine e un’imperatrice); personalità religiose (4 Sante, 4 intitolazioni a Maria, 2 beate, 1 Serva di Dio); artiste o cantanti (12); scrittrici e poetesse (9), ma anche pittrici, linguiste, scienziate (2), medaglie d’oro al valore (2), compositrici, giornaliste, filosofe, partigiane (3), sindacaliste, patriote, pedagogiste, giornaliste, pedagogiste, sportive, personalità locali di cui una (Flavia Casadei) vittima di strage, attiviste (3).

La mostra sarà allestita nella sala del Palazzo del Podestà (I Piano) fino all’8 dicembre 2014 con ingresso libero e orario 10-13, 16-20 (lunedì chiuso). E’ possibile usufruire di visite guidate per gruppi su prenotazione. Info 0541-704647 U.O. S.I.T.-Toponomastica