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Cesenatico Cronaca

Pantani. Distrutti reperti autopsia. Procura: "è prassi"

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 3 nov 2014 19:34 ~ ultimo agg. 4 nov 15:40
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Sono stati distrutti i reperti anatomici prelevati durante l’autopsia sul corpo di Marco Pantani e depositati all’ufficio “corpo del reato” dal medico legale, il professor Giuseppe Fortuni che 10 anni fa, su ordine della Procura della Repubblica di Rimini effettuò l’esame sul cadavere.

Si trattava di reperti anatomici, parti di tessuti prelevati dalla salma e fissati su vetrini o in blocchi di paraffina, sui quali furono effettuati i test di laboratorio nelle settimane successive al 14 febbraio 2004.

“La distruzione dei reperti anatomici – precisa la Procura di Rimini – è cosa prevista dal codice di procedura penale quando il processo è terminato. Così come in questo caso che si è arrivati dopo 10 anni ad una sentenza di Cassazione”. Per gli inquirenti, vista l’intenzione della famiglia di presentare l’esposto con un lavoro lungo e meticoloso, si sarebbe potuto anche chiedere a conservazione di quei reperti anatomici in tempi utili.

Dei reperti conservati fino alla scorsa primavera all’ufficio “corpo del reato” e poi distrutti, sarebbero però disponibili per la nuova perizia affidata dalla Procura al professor Franco Tagliaro dell’Università di Verona quelli usati per i test tossicologici, copiati e conservati dal laboratorio che li eseguì 10 anni fa. Test che potranno essere ripetuti dal perito incaricato dal procuratore Paolo Giovagnoli che lo scorso 24 luglio, in seguito all’esposto presentato per la famiglia Pantani dall’avvocato Antonio De Rensis, ha avviato l’indagine con l’ipotesi di omicidio volontario.

Non ci sarebbe inoltre, secondo la Procura, la necessità di esumare la salma perché Tagliaro avrà a disposizione lo stesso materiale utilizzato dal professor Francesco Maria Avato che ha prodotto le “evidenze scientifiche” sulle quale si è basato l’esposto De Rensis e nel quale si ipotizzano scenari diversi da quello di una morte per overdose volontaria. Nell’esposto si riporta il parere del consulente scientifico Avato secondo cui Pantani potrebbe essere stato costretto con la forza ad assumere cocaina per bocca.

(Ansa)