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Cronaca Riccione

Sequestrato centro massaggi cinese di lusso. Arrestata titolare per sfruttamento della prostituzione

In foto: il centro massaggi di Riccione
il centro massaggi di Riccione
di Lucia Renati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 3 ott 2014 14:19 ~ ultimo agg. 4 ott 14:04
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Il ‘gran finale’ arrivava a costare anche 50 euro in più oltre la normale tariffa. E i clienti, ma solo quelli facoltosi, pagavano.  Per i meno abbienti, il minimo era 20 euro. La titolare del centro massaggi di Riccione ‘Tai Chi’ in Viale Veneto, una 35 enne cinese, è stata arrestata ieri sera per sfruttamento della prostituzione.

I carabinieri sono entrati appena dopo due clienti, nonostante la donna abbia cercato di opporre resistenza. Dentro, c’era un cliente intento a ricomporsi. Un ambiente elegante, pulito, accogliente, diverso dai centri di massaggio cinesi con i quali i carabinieri di Riccione hanno avuto a che fare spesso negli ultimi tempi.  Anche le ‘ragazze’ erano diverse: più giovani, tra i 27 e i 32 anni. Questo giustificava le tariffe decisamente alte del centro frequentato da professionisti, imprenditori locali o di passaggio in riviera. Per esempio nella lista dei clienti da spellare, c’era anche un milanese che lavora nel campo dei gioielli. L’attività era in piedi da circa un anno e mezzo, i carabinieri sono intervenuti su segnalazione degli abitanti della zona, stanchi del continuo ‘via vai’ di clienti fino a tarda sera. Durante le indagini portate avanti dagli uomini dell’arma per alcune settimane, sono stati ascoltati diversi clienti che hanno confermato che nel pacchetto massaggi era inclusa la masturbazione finale, a volte anche non richiesta, hanno detto.  I clienti più abbienti, di cui le quattro massaggiatrici impiegate nel centro avevano una lista, pagavano anche fino a 50 euro di extra (in nero) per un ‘massaggio’ alle parti basse che sul sito internet di promozione veniva chiamato ‘gran finale’.

La titolare del centro viveva anche lì, nelle ultime due stanze del centro da cui aveva ricavato un’abitazione. Le ragazze vivevano in un appartamento a Riccione, poco distante dal luogo di lavoro.

I carabinieri hanno messo i sigilli al locale e hanno recuperato 2.500 euro in contanti oltre alla lista dei clienti affezionati al ‘gran finale’.