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Attualità Rimini

Riqualificazione del centro. Lettera aperta del sindaco: questa può essere la volta buona

In foto: il sindaco di Rimini Andrea Gnassi
il sindaco di Rimini Andrea Gnassi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 9 ott 2014 14:02
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Reduce da un confronto con le categorie, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi si lascia andare ad un po’ di ottimismo in vista degli interventi che cambieranno il volto del centro storico: “è venuto il momento di cambiare per migliorare e per adattarsi a mutamenti più ampi”

La lettera aperta del sindaco

Caro Direttore,
tono e andamento del dibattito che ieri sera hanno caratterizzato il confronto tra Amministrazione comunale e rappresentanze economiche della Città è sicuramente un buon viatico per i progetti di riqualificazione dell’area tra Castello e Teatro Galli e in generale per il piano di valorizzazione del centro storico. Credo che, questa volta, sussistano tutte le condizioni affinché a Rimini sia restituito finalmente ciò che ha diritto di avere: un quadrante urbano strategico che passa da confuso coacervo di funzioni improprie a fulcro di una nuova vita e di una nuova vivibilità. Ne trarranno vantaggio i riminesi, gli ospiti, le attività economiche, l’estetica urbana, il paesaggio. Davvero questa è un’operazione che arricchirà ogni parte di città, compreso chi sarà coinvolto da necessari cambiamenti di ‘uso’ degli spazi urbani. I centri europei e italiani che hanno avuto il coraggio di cambiare pedonalizzando e liberando il proprio patrimonio storico/artistico/ambientale dall’abbraccio dell’asfalto, dei fumi di scarico e della confusione di funzioni, sono quelli che hanno fatto segnare i più alti indici di crescita economica, nonostante la fase critica. Dobbiamo avere lo stesso coraggio, perché il coraggio oggi conviene, è moneta sonante. E il coraggio, anche in questo caso, è il pensare fuori dagli schemi consueti, dalla stanca abitudine di considerare immutabile quello che ogni giorno ci appare davanti agli occhi, dalla cultura del ‘domani’ e del rinvio che a Rimini sappiamo bene che guasti abbia prodotto (fognature). Ma ciò che consideriamo immutabile è sempre frutto di una evoluzione: prima di metà Ottocento non esisteva un teatro Galli tra piazza Cavour e piazza Malatesta, il mercato ambulante si è spostato 4 volte in un secolo, l’Università è arrivata in centro da neanche vent’anni. E tutte le volte che la strada del cambiamento è stata percorsa lo si è fatto per migliorare e/o per adattamento a condizioni (sociali, demografiche, economiche) che cambiavano.
Per Rimini, il suo centro storico, è venuto il momento di cambiare per migliorare e per adattarsi a mutamenti più ampi. Pensiamo alla prospettiva e proviamo a visualizzare il tracciato che congiungerà il Rinascimento italiano del castello, le rappresentazioni verdiane del teatro Galli, il trecento riminese e Piero della Francesca tra Museo e Tempio malatestiano, i ‘poli’ romani di Arco d’Augusto e Ponte di Tiberio, l’ex Fulgor/Casa del Cinema di Federico Fellini. Proviamo a pensare e a visualizzare.
Per Rimini, il suo centro storico, è venuto il momento di cambiare per migliorare e per adattarsi a mutamenti più ampi. Il clima di confronto positivo e di collaborazione respirato ieri sera è un assist in più per concretizzare al più presto quella che sino a oggi è solo una suggestione ma domani potrà essere la migliore ‘banca’ per il futuro della città.
Andrea Gnassi

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