newsrimini.it

Pantani. La Camorra dietro la sospensione dal Giro del ’99? Indaga la procura di Forlì

Pantani parla alla stampa dopo l'esclusione dal Giro '99

Madonna di Campiglio, 5 giugno 1999. E’ la data spartiacque nella carriera e nella vita di Marco Pantani. E’ il giorno in cui fu escluso dal Giro d’Italia, che stava dominando, per valori di ematocrito troppo alto. Ma qualcuno avrebbe truccato l’esito degli esami. Questo il presupposto, fino a ieri solo una voce ed oggi qualcosa di più, che ha portato il procuratore di Forlì Sergio Sottani ad aprire un’inchiesta e avviare nuovi accertamenti. Il fascicolo, al momento a carico di ignoti, ipotizza accuse pesanti: associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Dietro ci sarebbe addirittura la Camorra. La notizia è rimbalzata oggi su tutti i media nazionali, dalla Gazzetta dello Sport al Corriere della Sera passando per i telegiornali sportivi. Le scommesse clandestine sulla vittoria finale del Pirata in quel Giro del ’99 erano talmente tante da poter “sbancare” chi le gestiva. Vale a dire la malavita. Pantani avrebbe ricevuto anche minacce, più o meno dirette.

Nell’inchiesta sarà sentito anche l’ex boss Renato Vallanzasca, il primo a ipotizzare in una lettera alla mamma di Pantani che dietro quella storia potesse esserci un giro di scommesse. Il boss ne aveva parlato anche nelle sue memorie ed era stato ascoltato anche in un’inchiesta della procura Trento sullo scambio di provette, ma in quell’occasione fece scena muta.

Davanti al magistrato forlivese già sono sfilati alcuni personaggi dello staff del Pirata che avrebbero confermato le anomalie nel controllo incriminato. Più persone hanno ricordato che i valori dell’ematocrito del campione di Cesenatico erano nella norma la sera prima delle analisi e lo erano anche il giorno dopo. L’ipotesi dello staff, riporta il Corriere della Sera, è che la provetta sia stata riscaldata per alterare i valori.

“Mi hanno fregato” aveva commentato a caldo Pantani dopo la sospensione. Ora gli inquirenti dovranno dimostrare se aveva ragione.

Nel caso dovesse emergere un reale coinvolgimento della Camorra nell’indagine, a quella forlivese potrebbe affiancarsi una inchiesta dell’antimafia. Questo, riporta l’ANSA, emerge da ambienti vicini alla procura forlivese che al momento rilevano come la DDA non risulta essere coinvolta dal caso..